La sinistra è in crisi perchè ha il cuore spento, non sa proporre un'idea di società che appassioni

Venerdì 22 Febbraio 2019
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Caro direttore,
Da dove?,Come? e Per cosa?. Ecco tre possibili interrogativi riferiti al denaro. A seconda delle risposte, si posizionano le ideologie nel mondo. Il capitalismo ne ha di proprie, il liberismo altrettanto, il turbo capitalismo anche, così come lo statalismo, l'idea del welfare state, l'autarchia, ecc. A loro volta, questi orientamenti derivano da specifiche visioni del mondo ed antropologiche. Variano nel tempo, affidandosi a volte a corsi e ricorsi. Possono dar origine a mutazioni. Questo è il caso della Sinistra qui in Italia. Che idea si è fatta, nel tempo, del denaro? E come vi risponde? Credo che si sia fatta progressivamente inquinare: da qui gran parte della sua attuale crisi. E' evidente che per poter distribuire ricchezza bisogna produrla. Ma, come sappiamo, c'è modo e modo, sia nelle procedure che soprattutto nella sua utilizzazione. E ciò fa la differenza tra una ricchezza buona ed una ricchezza cattiva e nell'attenzione solo verso se stessi, oppure (e prevalentemente) verso gli altri. Da che parte dovrebbe stare una sinistra moderna e intelligente e capace di guardare il futuro, rispetto al denaro? Dove spesso non sta adesso. E' questo, a mio parere, il tema centrale più ancora di quello, importantissimo, dei leader. 
Renato Omacini

Venezia


Caro lettore,
la sinistra italiana, soprattutto quella di formazione marxista, per lungo tempo, ha demonizzato il denaro e la ricchezza. Ben oltre gli ambiti dell'economia e della classica contrapposizione tra lavoro e capitale. Ne ha fatto un discrimine antropologico tra il bene e il male. La cadute delle ideologie e il catastrofico fallimento della prospettiva del socialismo realizzato, hanno profondamente modificato questa lettura della società, di cui già intellettuali scomodi come Pier Paolo Pasolini avevano evidenziato limiti e contraddizioni. A questo non ha fatto però seguito una vera rielaborazione teorica. Cancellato ed spesso abiurato il proprio retroterra culturale, la sinistra e in particolare l'ex Pci nelle sue successive declinazioni, ha sposato una visione efficientista della società, interiorizzando le logiche del mercato e del denaro come principale unità di misura. Ma facendo ciò la sinistra ha finito pero smarrire se stessa. Il suo problema oggi è il cuore spento, come l'ha definito il politologo Piero Ignazi. L'assenza cioè di un'idea di società che appassioni, coinvolga e muova le persone. Oggi la principale ragion d'essere della sinistra italiana e la sua capacità di attrarre consensi derivano soprattutto dai suoi nemici: ieri Berlusconi, oggi la Lega e M5s.
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