La rinuncia alla Tav non prevede alcuna penale. Ma ci costerebbe almeno due miliardi di euro

Mercoledì 20 Febbraio 2019
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Egregio direttore,
ho alcune semplici domande da porre sulla Tav. Se decidono di cancellare il progetto che ne è degli importi di cui la Francia si è fatta carico? È stato messo nel conto Costi-benefici il rimborso e la penale che uno dei contraenti (Francia) può chiedere a chi ha stracciato il contratto (Italia)? Oltre a pagare di tasca nostra per tappare il buco della parte Italiana chi pagherà per chiudere e mettere in sicurezza la parte inutilmente scavata in Francia?


Mario Burlando
Spinea



Caro lettore,
i contratti internazionali stipulati tra Italia, Francia e Ue non prevedono penali nel caso un Paese decida di uscire dal progetto Tav. I costi per il nostro Paese, in caso di rinuncia al progetto, sarebbero però comunque molto elevati. L'Italia dovrebbe come prima cosa restituire un finanziamento europeo di oltre 800 milioni di euro, che, a differenza di quanto afferma qualcuno, non potrebbe essere usato per altri scopi. Il problema maggiore però è rappresentato dai possibili risarcimenti che Francia e Unione europea potrebbero chiedere all'Italia se questa uscisse unilateralmente dalla Tav. A conti fatti si tratta almeno di un miliardo abbondante di euro, cioè quanto è stato già speso da Francia e Ue per le opere preliminari a cui andrebbero aggiunti anche i 350 milioni spesi (inutilmente a quel punto) dall'Italia. Dunque per non avere l'Alta velocità sulla Torino-Lione perderemmo oltre due miliardi di euro. Un bel salasso, in cambio di nulla, per le nostre già sofferenti casse pubbliche. 
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