Tra gli indagati dell'inchiesta sulla "Camorra in Veneto" c'è la Presidente della Camera penale di Venezia, Anna Maria Marin. Il suo nome nelle carte, per evitare fughe di notizie, era stato sostituito dal Pm con un alias, presente in parte anche sull'ordinanza del Gip: Marin era diventata 'Clara Abbracci', residente in Campania.
La Marin è indagata perché da avvocato 'storico' di Luciano Donadio, avrebbe violato atti coperti da segreto in quanto seguiva altri presunti malavitosi della zona da anni. Il Pm ne aveva chiesto la sospensione dell'attività, e il nome emerge quando il Gip respinge la richiesta perché pare che le eventuali comunicazioni illecite «non fossero accompagnate da reale volontà». Ad attenuarne la posizione, secondo il giudice, anche il fatto che «la stessa pluralità di incarichi non era tale da integrare in sé illecito penale».
Il Presidente uscente della Camera penale di Venezia, Renato Alberini, rileva che «oltre al dispiacere di vedere l'avvocato Marin in questa situazione è da valutare il peso effettivo di quanto avrebbe commesso, circostanze che lo stesso Gip, di fatto, alleggerisce di molto nel respingere le richieste del Pm».
Non risultano, al momento, provvedimenti disciplinari nei confronti della legale.
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