Test antidroga "pubblici" per sindaco, assessori e consiglieri comunali

Mercoledì 20 Febbraio 2019 di Federica Fant
Test antidroga "pubblici" per sindaco, assessori e consiglieri comunali
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BELLUNO - Test antidroga per gli amministratori, per dare il buon esempio ai cittadini. Questa la proposta contenuta nella mozione presentata dal consigliere di opposizione, Raffaele Addamiano (Obiettivo Belluno).  La mozione è stata depositata due giorni fa sulla scrivania del presidente del Consiglio comunale. Dopo la premessa e un preambolo, il consigliere chiede al «signor sindaco di Belluno e alla giunta comunale del Capoluogo ad attivarsi per approvare un protocollo di intesa con l'Uls 1 Dolomiti per la effettuazione con cadenza annuale e su base esclusivamente volontaria da parte dei componenti della giunta e del consiglio comunale di test anti-droga i cui risultati vengano pubblicati, nel rigoroso rispetto delle norme in tema di tutela della riservatezza, sul sito del comune di Belluno».
 
Il presidente del consiglio comunale, Francesco Rasera Berna commenta così: «Siccome sono un democratico, a me va bene che si discuta la questione in consiglio.
Venendo nel merito della questione, non mi sembra molto rilevante, tuttavia ribadisco: il consiglio comunale è sovrano». IL GRAFFIO Per la maggioranza, parla con la solita ironia anche Fabio «Rufus» Bristot: «Nessun problema ad effettuare qualsivoglia test al riguardo. Propongo però aggiunge Bristot anche quello dell'intelligenza di pari passo con esito del test» da pubblicare. Ma veniamo ai motivi che hanno spinto Raffaele Addamiano a sottoscrivere una mozione così originale. «Premesso che il fenomeno della assunzione di sostanze stupefacenti è uno dei problemi più rilevanti della nostra società esordisce il consigliere -, anche in ragione dell'aumento di nuove e potenzialmente letali tipologie di droghe sintetiche quali, ad esempio, l'Ecstasy, l'Lsd, la Spice e la N-Bomb», Addamiano sottolinea il fatto che nel «biennio 2017-2018 vi è stato, rispetto al biennio precedente, a livello regionale, un incremento dei reati collegati alle droghe (da 3.865 a 3.926) e continua il consigliere di Obiettivo Belluno - che nel luglio dello scorso anno le Forze dell'ordine hanno effettuato in provincia di Belluno una articolata operazione di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti denominata Action 2017 che ha portato all'arresto di 12 soggetti, al deferimento all'Autorità giudiziaria di 48 persone ed alla identificazione di oltre 100 assuntori di cui 10 minorenni, testimoniando, così, la diffusione anche nel nostro territorio di quella che può essere definita una autentica piaga sociale». Il motivo per cui il consigliere chiede di effettuare i test è, essenzialmente, a scopo educativo. POSSIBILE RIFIUTARSI «Gli amministratori politici devono fornire modelli educativi e stili di vita funzionali a prevenire e a contrastare l'uso di sostanze stupefacenti e che tali obiettivi civici in senso proprio si possono raggiungere pure mediante la sottoposizione volontaria degli stessi amministratori a test anti-droga, così come proposto ed approvato all'unanimità il 14 febbraio 2019 dal Consiglio Comunale di Verona», oltretutto conclude Addamiano: «Tenuto conto che detto test non può essere obbligatorio, ma solo facoltativo e che, tuttavia, se effettuato, esso rappresenterebbe un importante segnale nei confronti dei cittadini diretto a dimostrare che i loro amministratori sono coerentemente impegnati a fornire in pubblico ed in privato comportamenti esemplari nonché azioni funzionali alla lotta alle tossico-dipendenze». Federica Fant
Ultimo aggiornamento: 19:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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