BASSANO DEL GRAPPA - Nuovo episodio nel bassanese di crudele accanimento contro i gatti da parte di mani ignote. La sede territoriale della Lav ha denunciato alle forze dell’ordine e ieri sui social l'ennesimo caso di animali avvelenati sul territorio. L'episodio risale a venerdì dì 15 febbraio, protagonisti i gatti della colonia di viale Venezia.
La signora che gestisce la struttura ha trovato due gatti morti e tre con sintomi da avvelenamento: soccorsi daI servizio veterinaro della Asl sono stati salvati appena in tempo. I responsabili della Lav Bassano sono severi. «Sono atti gravissimi che coinvolgono sempre più animali e che sono frutto di persone dal comportamento criminale: gli animali muoiono tra atroci sofferenze. Ricordiamo che l'uso di esche avvelenate è vietato per Legge.
Inoltre le sostanze velenose costituiscono fonte di inquinamento ambientale, avvelenando catena alimentare, suolo e falde acquifere. Per prevenire e contrastare il fenomeno il Ministero della Salute ha prorogato di un anno l'ordinanza di divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Ricordiamo che l'uccisione e il maltrattamento di animale è reato penale, punito con il carcere in violazione della Legge 189 art. 544 bis e ter. Ci auguriamo che il responsabile venga al più presto individuato, atti così meschini non dovrebbero accadere in una città civile. Le autorità competenti sono state allertate».
© RIPRODUZIONE RISERVATA La signora che gestisce la struttura ha trovato due gatti morti e tre con sintomi da avvelenamento: soccorsi daI servizio veterinaro della Asl sono stati salvati appena in tempo. I responsabili della Lav Bassano sono severi. «Sono atti gravissimi che coinvolgono sempre più animali e che sono frutto di persone dal comportamento criminale: gli animali muoiono tra atroci sofferenze. Ricordiamo che l'uso di esche avvelenate è vietato per Legge.
Inoltre le sostanze velenose costituiscono fonte di inquinamento ambientale, avvelenando catena alimentare, suolo e falde acquifere. Per prevenire e contrastare il fenomeno il Ministero della Salute ha prorogato di un anno l'ordinanza di divieto di utilizzo e di detenzione di esche e bocconi avvelenati. Ricordiamo che l'uccisione e il maltrattamento di animale è reato penale, punito con il carcere in violazione della Legge 189 art. 544 bis e ter. Ci auguriamo che il responsabile venga al più presto individuato, atti così meschini non dovrebbero accadere in una città civile. Le autorità competenti sono state allertate».