Caro direttore,
divisi su temi fondamentali ma aggrappati alle poltrone ministeriali. Salvini giustamente sostiene il completamento della TAV, l'autonomia delle regioni settentrionali, Guaidò in Venezuela; il M5S paga una commissione non si sa se di tecnici incompetenti o in malafede che elaborano dati artefatti per bocciare un asse ferroviario assolutamente necessario per l' economia e l'ecologia europee, si oppone visceralmente all'autonomia regionale e impone una vergognosa neutralità nella questione venezuelana. Trovo bizzarro e preoccupante che la Lega continui a mietere consensi tra gli elettori visto che, nonostante abbia ragione negli esempi precedenti, continua a stare al governo con una forza politica con la quale non condivide quasi nulla e, però, ne è complice in una politica di recessione economica e isolamento internazionale.
Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Treviso)
Caro lettore,
le distanze tra Lega e M5s aumentano ogni giorno di più e toccano questioni-chiave, direi identitarie, delle due forze politiche come l'autonomia e la Tav . Perché dunque Salvini non rompe l'alleanza e capitalizza il consenso che, se condo i sondaggi, ha conquistato? Se lo chiedono in molti. Ci sono però alcune ragioni che rendono il leader leghista diffidente o poco favorevole nei confronti di una crisi di governo. La prima, e forse più importante, è il suo esito. Salvini non vuole passare per quello che fa saltare i governi e, soprattutto, teme che se si rompe questa alleanza possa nascerne una, sponsorizzata da influenti ambienti economico-politici, del tutto diversa, con il Pd al posto della Lega alleato di M5s. C'è poi una ragione più strettamente elettorale. Nonostante tutto, anche a causa della debolezza dell'opposizione, la Lega finora non è stata penalizzata dalle incertezze e dagli errori del governo e neppure dagli scontri interni. Anzi, secondo i sondaggi e i recenti test elettorali, ne ha guadagnato, mentre il suo partner di governo, M5s, ha perso per strada molti voti. Quindi Salvini non ha un interesse immediato a rompere. Ritiene che sia più utile stare al governo e lasciare che prosegua l'azione di erosione di consensi del suo strano alleato. I prossimi mesi ci diranno se questa strategia si sarà rivelata davvero efficace.
Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 10:41
© RIPRODUZIONE RISERVATA divisi su temi fondamentali ma aggrappati alle poltrone ministeriali. Salvini giustamente sostiene il completamento della TAV, l'autonomia delle regioni settentrionali, Guaidò in Venezuela; il M5S paga una commissione non si sa se di tecnici incompetenti o in malafede che elaborano dati artefatti per bocciare un asse ferroviario assolutamente necessario per l' economia e l'ecologia europee, si oppone visceralmente all'autonomia regionale e impone una vergognosa neutralità nella questione venezuelana. Trovo bizzarro e preoccupante che la Lega continui a mietere consensi tra gli elettori visto che, nonostante abbia ragione negli esempi precedenti, continua a stare al governo con una forza politica con la quale non condivide quasi nulla e, però, ne è complice in una politica di recessione economica e isolamento internazionale.
Mauro Cicero
Mogliano Veneto (Treviso)
Caro lettore,
le distanze tra Lega e M5s aumentano ogni giorno di più e toccano questioni-chiave, direi identitarie, delle due forze politiche come l'autonomia e la Tav . Perché dunque Salvini non rompe l'alleanza e capitalizza il consenso che, se condo i sondaggi, ha conquistato? Se lo chiedono in molti. Ci sono però alcune ragioni che rendono il leader leghista diffidente o poco favorevole nei confronti di una crisi di governo. La prima, e forse più importante, è il suo esito. Salvini non vuole passare per quello che fa saltare i governi e, soprattutto, teme che se si rompe questa alleanza possa nascerne una, sponsorizzata da influenti ambienti economico-politici, del tutto diversa, con il Pd al posto della Lega alleato di M5s. C'è poi una ragione più strettamente elettorale. Nonostante tutto, anche a causa della debolezza dell'opposizione, la Lega finora non è stata penalizzata dalle incertezze e dagli errori del governo e neppure dagli scontri interni. Anzi, secondo i sondaggi e i recenti test elettorali, ne ha guadagnato, mentre il suo partner di governo, M5s, ha perso per strada molti voti. Quindi Salvini non ha un interesse immediato a rompere. Ritiene che sia più utile stare al governo e lasciare che prosegua l'azione di erosione di consensi del suo strano alleato. I prossimi mesi ci diranno se questa strategia si sarà rivelata davvero efficace.