"Re delle spaccate", ma prove insufficienti: è accusato di un solo colpo

Giovedì 14 Febbraio 2019
Amor ben Lazar Torch, tunisino. Considerato il "re delle spaccate", alla fine lo accusano di un colpo solo
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PADOVA - Si sono chiuse le indagini attorno al tunisino di 39 anni Amor Ben Lazhar Torch, il presunto re delle spaccate. Il nordafricano era stato accusato di almeno tre colpi e del reato di ricettazione. Ma di due furti le prove raccolte dagli inquirenti non sono sufficienti per incastrarlo. Di sicuro per l'accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Roberto Piccione titolare delle indagini, lo straniero è stato l'autore della spaccata al locale B Gall di Galleria Borromeo del 17 agosto dell'anno scorso. Rimane in piede poi l'accusa di ricettazione anche in concorso con la sorella Mounira di 52 anni.
 

L'IMPIANTO ACCUSATORIO
Torch è ritenuto colpevole della spaccata del 17 agosto dell'anno scorso ai danni del B Gall di Galleria Borromeo. Il tunisino, secondo l'accusa, avrebbe sfondato la vetrata del locale per poi rubare 250 euro dal fondo cassa e sei bottiglie di champagne. A metterlo nei guai sarebbe stato il sangue trovato accanto alla porta d'entrata forzata. Le tracce ematiche sono state analizzate dai carabinieri del Ris di Parma e il Dna combacerebbe con quello del nordafricano. Come per l'accusa, rimane in piede, il reato di ricettazione in concorso anche con la sorella. Nel suo covo, l'alloggio Ater assegnato alla sorella e dove lui si nascondeva, gli inquirenti hanno trovato e sequestrato la merce rubata al Public di via Altinate l'8 giugno del 2018 tra orologi e abbigliamento per un totale di 14 mila euro. E la refurtiva, come svariate sigarette elettroniche, oggetto di furto ai danni della tabaccheria Padova vape club di via Pacinotti visitata dai ladri l'8 maggio dell'anno scorso.
MOUNIRA
E poi c'è Mounira Torch. Quando è andata a trovarlo in carcere le loro conversazioni sono state intercettate e Torch le ha raccontato dov'era la refurtiva. Così la donna si è recata all'ex scuola occupata Rodari di via Bajardi a Mortie alla guida di un furgone. Mezzo nel quale era già stato installato un Gps dalla polizia. Mounira ha caricato il camion con la refurtiva nascosta in un'aula, di cui aveva le chiavi, ed è partita munita di due biglietti (uno per lei e uno per il furgone) alla volta di Genova per imbarcarsi con destinazione Tunisia. Ma la sorella di Torch è stata fermata e arrestata dagli uomini della Mobile. Nel mezzo i poliziotti hanno trovato e sequestrato 10 giubbotti Harley Davidson rubati nel marzo dell'anno scorso al punto vendita Speed Bike di via San Marco, e quattro biciclette due delle quali, del valore di 1.400 euro, portate via a due ragazzi all'interno della parrocchia del Pio X alla Stanga.
LA DIFESA
Torch, difeso dall'avvocato Luca Deiana, non è stato ritenuto colpevole invece delle spaccate ai danni del bar-panetteria Carlotta di via Zabarella dell'ottobre dell'anno scorso e del negozio E-Fashion di via Giuliani e Dalmati del 6 ottobre sempre del 2018. Gli inquirenti non sono riusciti a dimostrare la sua presenza all'interno degli esercizi commerciali. In particolare poi per il bar Carlotta sono stati indicati due colpevoli: per la polizia l'autore era stato Torch, ma per i carabinieri invece un italiano di 51 anni. E così per questi due furti il legale ha chiesto e ottenuto dal Tribunale del Riesame la parziale scarcerazione per il suo assistito, che però al momento rimane dietro alle sbarre per il colpo al locale B Gall e per la ricettazione.
Marco Aldighieri

Ultimo aggiornamento: 10:29 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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