Treni, bufera sugli sconti fantasma: il 20% in meno sui regionali c'è ma non si vede

Mercoledì 9 Gennaio 2019 di Camilla De Mori
Treni, bufera sugli sconti fantasma: il 20% in meno sui regionali c'è ma non si vede
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Lo sconto c'è ma non si vede. O meglio, dev'essere rimasto impigliato in qualche bit. E così, a pochi giorni dal debutto delle tariffe 2019 per i treni regionali (che peraltro hanno visto qualche piccolo ritocco all'insù), magari proprio nel weekend festivo dedicato a falò epifanici e befane varie, c'è chi ha rischiato di pagare fino al 30 per cento in più rispetto al 2018. Il conto, lo fa Cristian Sergo, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che, accortosi che qualcosa non andava, ha monitorato passo passo la situazione nei giorni scorsi, con varie simulazioni, mettendosi nei panni di un viaggiatore interessato alla promozione del fine settimana, che prevede uno sconto del 20 per cento sui treni regionali. «Mi sono accorto e sono andato a verificare. Ho visto che la tariffa promozionale del weekend viene correttamente applicata sul sito, ma non sulla App e alle biglietterie automatiche, che non danno la possibilità di ottenere la promozione». Anche ieri, come lo stesso Sergo ha verificato in stazione sia al mattino alle 7.30 sia alla sera verso le 18, un biglietto Udine-Trieste in seconda classe per domenica 13 gennaio, alle biglietterie elettroniche veniva venduto a tariffa piena di 9 euro (sia il collegamento delle 11.09 sia quello delle 9.55). «Due treni diversi, stesso risultato». Idem pure sulla App di Fs, che anche nel tardo pomeriggio di ieri vendeva gli stessi biglietti a 9 euro, senza sconti. A ricordarsi della promozione, invece, per fortuna è il sito ufficiale di Trenitalia, che, correttamente, applica il taglio del 20 per cento. «È chiaro che ci vuole un avviso - rileva Sergo - anche perché, se non sistemano il tutto nel giro di poche ore, chi compra il biglietto sabato in stazione paga il 30 per cento in più rispetto al 2018. Infatti, se si parte dalla tariffa weekend 2018, 8,75 euro a prezzo pieno meno il 20 per cento che fa 7 euro, oggi che la tariffa con la rivalutazione è arrivata a 9 euro (per la Udine-Trieste e tragitti di quel chilometraggio ndr), ci sono due euro di differenza, vale a dire più o meno il 30 per cento in più rispetto a quanto uno pagava nel 2018». Ovviamente, senza sconto.
PENDOLARIMa lo sconto sul fine settimana non è l'unico ad essere incappato nel baco, visto che, come fa notare Andrea Palese del comitato pendolari Alto Friuli, «domenica e anche lunedì sera al self service in stazione non veniva praticata la tariffa agevolata di 2,05 euro per la Sacile-Maniago, come ci è anche stato segnalato sul gruppo Facebook della Pedemontana. Così il biglietto finiva per costare quasi il doppio. Oggi (ieri ndr), invece, pare che il problema sia rientrato, anche se sulla App non è stato risolto. E ci hanno segnalato anche problemi sui biglietti integrati treno-bus nel Pordenonese». Secondo Palese, fra la promozione weekend ignorata e la tariffa agevolata dimenticata dai sistemi informatici, ce n'è abbastanza per parlare di «un disservizio spiacevole che conferma la disorganizzazione sotto l'aspetto informativo delle offerte, chiaramente sempre a discapito dell'utente, nonostante la presenza di una precisa normativa al riguardo».
FERROVIETrenitalia regionale, contattata dal Gazzettino sul caso degli sconti fantasma, ammette che «purtroppo c'è stato un problema informatico e non si sono aggiornati i sistemi e quindi non sono state caricate le tariffe adeguate. Ma la direzione regionale ha dato ordine alle biglietterie di emettere comunque la tariffa promozionale per il weekend e i prezzi agevolati previsti per la Sacile-Maniago, che sono stati confermati. Chi avesse fatto il biglietto al self service o on line e quindi avesse pagato il prezzo non scontato potrà chiedere il rimborso della differenza. Saranno anche dati degli avvisi». Anche l'assessorato regionale promette che «se ci sarà segnalato, vedremo di intervenire per risolvere».
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