Imprenditore trova 150 tonnellate di rifiuti nel capannone dismesso

Domenica 16 Dicembre 2018 di Cristina Antonutti
Imprenditore trova 150 tonnellate di rifiuti nel capannone dismesso
7
SEDEGLIANO - Un imprenditore di San Vito al Tagliamento è alle prese con 150 tonnellate di rifiuti che qualcuno ha scaricato illecitamente nel piazzale di un capannone dismesso. L'area si trova nella zona industriale di Pannellia, a Sedegliano, lungo la strada regionale 463, dove fino a qualche tempo fa l'azienda produceva manufatti in cemento. Sorge su un'area molto vasta e in passato ladri di rame o di materiali elettrici avevano fatto man bassa. Per prevenire le incursioni erano stati posizionati dei grossi blocchi di cemento davanti al cancello, in modo da ostacolare l'ingresso di camion o furgoni. Il 7 dicembre la sorpresa: i pesanti manufatti erano stati spostati e uno dei portoni era stato scardinato. Un nuovo furto? No, nessuna intrusione nel capannone. Ma  facendo un controllo nel retro della struttura, il responsabile della società ha scoperto che nel piazzale, probabilmente il giorno prima, erano stati scaricati qualcosa come 78 imballi del peso di 2 tonnellate l'uno, alti 1,65 metri, lunghi circa due metri e larghi un metro e mezzo. Il materiale era legato con fil di ferro ed era stato pressato con le modalità usate dalle aziende che si occupano dello smaltimento di rifiuti di plastica. Durante le operazioni di scarico alcuni imballi si erano rotti e i rifiuti erano sparsi tutt'attorno.
L'imprenditore - molto preoccupato - dopo aver avvertito i carabinieri si è affidato a un'agenzia investigativa, la A.I.G.O. Services di Gorizia. I cubi di rifiuti, infatti, sono arrivati in Friuli da un'azienda specializzata nello smaltimento e che probabilmente in questo momento si trova in difficoltà. Se a Roma o in Lombardia i capannoni riempiti di immondizie, materiale che ormai la Cina non vuole più ricevere, vengono dati alle fiamme con conseguenze gravissime per l'ambiente e la salute, a Pannellia qualcuno ha scelto un capannone dismesso per scaricare ciò non riesce a più smaltire lecitamente.
Il fenomeno, se dovesse cominciare a diffondersi, è allarmante, perchè nelle zone industriali e artigianali delle province di Udine e Pordenone la crisi economica ha svuotato decine di capannoni che nessuno riesce a vendere o affittare. È per questo che l'imprenditore di San Vito si è affidato a un consulente investigativo per impedire che a Pannellia vengano scaricati ulteriori rifiuti. Mercoledì scorso gli accertamenti hanno permesso di raccogliere alcuni importanti indizi circa la provenienza degli imballi e l'identificazione di alcuni soggetti entrati abusivamente nell'area.
Una denuncia è stata presentata ai carabinieri della stazione di Codroipo, che hanno sequestrato le tonnellate di plastica e polistirolo provenienti soprattutto da imballaggi e cantieri edili. Gli uomini dell'Arma stanno verificando assieme al personale dell'Arpa, del Noe di Udine e del Comune di Sedegliano la pericolosità del materiale. Le attività investigative stanno invece interessando i carabinieri del Nucleo operativo ecologico di un'altra regione. I camion carichi di rifiuti arrivati a Pannellia il 7 dicembre scorso non appartengono - questo è un dato certo - a ditte friulane. Chi sosterrà adesso i costi di smaltimento? Per tutelarsi l'imprenditore sanvitese si è rivolto all'avvocato Piergiorgio Bertoli, che sta valutando il caso per tutelare il proprio assistito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci