Lite al bar, ucciso a calci e pugni. Il figlio: «Nessuno ha mosso un dito»

Lunedì 10 Dicembre 2018
Lite al bar, ucciso a calci e pugni. Il figlio: «Nessuno ha mosso un dito»
10

CAVARZERE - «Quando sono arrivato mio padre era ancora là, per terra, steso a faccia in giù e nessuno che avesse fatto qualcosa per aiutarlo. Non l'hanno neppure toccato». Daniele, il figlio maggiore di Armando (detto Silvano) Forza, è stato il primo parente ad arrivare sul luogo dell'omicidio.

COSA È SUCCESSO Violenta lite al bar, pensionato crolla a terra e muore: denunciato 58enne

La tragedia di sabato sera la racconta nel cortile della bifamiliare in via Piantazza, metà di suo padre, metà dello zio, mente l'altro zio abita in quella che era la casa del nonno, a poche decine di metri. In quello stesso cortile ci sono le auto di parenti e amici venuti a confortare i tre figli, Daniele, Davide e Michela, e la vedova, Antonietta Girardin, ancora scioccata dalla notizia della morte del  marito. Era stato uno di coloro che avevano assistito alla scena a chiamare Daniele al telefono: «Vieni, presto. Tuo padre sta male». Pochi minuti per arrivare, pochi secondi per capire che non si trattava di un malore. «Ma quando ho chiesto in giro cosa fosse accaduto racconta sembrava che nessuno avesse visto nulla. Com'è possibile una cosa del genere? A che punto siamo arrivati?». Le stesse considerazioni del genero del morto, Giacomo Cassetta: «Siamo addolorati e arrabbiati. Questo episodio pone degli interrogativi. Può una persona notoriamente violenta, trovare accoglienza nei locali pubblici? Si può assistere al massacro di un ottantenne senza dire o fare niente? Perché nessuno ha chiamato, prima, i carabinieri?».

INDOLE VIOLENTA
Guerrino Sambin, l'aggressore di Armando Forza, è un uomo alto e forte. Da tempo disoccupato, in passato aveva svolto dei lavoretti (taglio erba, ecc.) per il Comune ma era stato, poi, allontanato per la sua indole violenta e irascibile: aveva dato un pugno al defunto (e, in quel momento, malato) presidente dell'associazione commercianti, Marino Boetto, e anche sul lavoro, in municipio, era stizzoso. Qualcuno lo ricorda anche come protagonista di altre liti nei bar del centro. Certo la sua fama può aver contribuito a tenere lontani quelli che hanno assistito al pestaggio. Lo stesso gestore del bar Al Pescatore, è evasivo. «Conosco la vittima dice che veniva spesso qui, ma di quello che lo ha picchiato non so niente. E non ho visto niente perché tutto è successo fuori. Non qui davanti, ma più in là. Solo ad un certo punto uno è entrato e ha detto di chiamare l'autolettiga, che c'era una persona per terra. Questo ho detto anche ai carabinieri, di più non so. E vorrei anche stare tranquillo perché sono stato operato di recente». «Mio suocero dice Giacomo Cassetta era l'uomo più tranquillo del mondo. Come molti altri, negli anni 60, era emigrato per lavorare in Lombardia. Lui è stato uno di quelli che, poi, sono tornati. Faceva l'operaio metalmeccanico e, per diversi anni, fino alla pensione, ha lavorato per una ditta di Piove di Sacco. Per qualche tempo aveva anche gestito il tiro a segno che c'era, una volta, alle Marice.

VITA DA PENSIONATO
Da quando aveva smesso con il lavoro, si dedicava alle sue tre passioni: l'orto, qui dietro casa, che coltivava personalmente, la caccia e la pesca. La famiglia era l'altra sua grande passione: la casa è piena delle foto dei nipoti. Era un uomo dalle convinzioni forti, quante volte abbiamo discusso, anche di politica. Lui aveva una voce forte, ma non sovrastava mai gli altri. Alla sera, soprattutto nei fine settimana, andava a prendere il caffè in piazza. Anche ieri sera, ma non è più tornato». Armando Forza, potrebbe essere morto a causa dei pugni, ma anche per lo spavento provato nell'essere picchiato senza pietà e senza possibilità di difesa o aiuto. Del resto qualche problema al cuore l'aveva avuto («Era stato operato, ma adesso stava ben» dice il genero) e proprio il cuore potrebbe aver ceduto in quella situazione.
D.

Deg.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci