Amministratrice di sostegno deruba l'anziana sotto tutela di 63.000 euro

Giovedì 6 Dicembre 2018 di Marco Aldighieri
Amministratrice di sostegno deruba l'anziana sotto tutela di 63.000 euro
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PADOVA - La sua professione sarebbe l'amministratore di sostegno, ma invece di tutelare anziani e disabili li raggira. E per Rosaria Bonuso, 55 anni di Vicenza, i guai non sono ancora finiti. Nell'ultimo anno ha rimediato già un paio di condanne e adesso il pubblico ministero Sergio Dini, titolare delle indagini, ha chiesto per la donna il rinvio a giudizio per avere derubato a una pensionata padovana di 90 anni oltre 63 mila euro. La cinquantacinquenne il prossimo 22 marzo sarà davanti al Gup per rispondere dei reati di peculato, falsità ideologica e per non avere ottemperato a un provvedimento ordinato dal giudice in favore della novantenne.

IL FATTO Bonuso il 7 settembre del 2012 è stata nominata amministratore di sostegno, con decreto del giudice tutelare, di una pensionata, all'epoca di 84 anni, residente in città. Ma invece di tutelarla, secondo l'accusa, l'ha in più occasioni ingannata derubandola di oltre 63 mila euro. Tra il settembre del 2012, di fatto due settimane dopo avere assunto l'incarico, e il maggio del 2015, ha effettuato una serie di prelievi di denaro utilizzando il bancomat intestato alla pensionata, dalla filiale della Cassa di Risparmio del Veneto di Prato della Valle, per un totale di 44 mila euro. Dell'anziana ha utilizzato, ancora per l'accusa, tra il giugno del 2013 e il giugno del 2014 anche il libretto degli assegni per effettuare pagamenti di circa 4 mila euro. Mentre tra il maggio del 2013 e il settembre del 2015, si sarebbe intascata la caparra e i canoni di locazione di un appartamento intestato alla pensionata per 15 mila euro. Astuta, sempre per l'accusa, Bonuso avrebbe indotto in errore il giudice tutelare presentando una falsa posizione patrimoniale e finanziaria della sua assistita, con l'obiettivo di non fare emergere le somme da lei prelevate. Infine è stata accusata di avere sottoscritto davanti al notaio nel maggio del 2015, un atto preliminare di compravendita dell'immobile intestato alla pensionata al prezzo di stima di 120 mila euro, quando il giudice tutelare le aveva vietato di vendere quell'abitazione.

I PRECEDENTI La vicentina di 55 anni ad aprile di quest'anno è stata condannata dal giudice monocratico a un anno e un mese con la sospensione della pena, per appropriazione indebita. Motivo, nel 2013 era stata nominata amministratore di sostegno di una anziana di 94 anni di San Martino di Lupari, deceduta quattro anni fa. Bonuso si era appropriata del denaro della pensionata depositato in due conti correnti. Il primo alla Banca di Trento e Bolzano nella filiale di Trento, e il secondo alla banca Carige. Utilizzando la carta bancomat dell'anziana ha svuotato di oltre 27 mila euro i conti correnti della 94enne. Soldi con cui ha fatto acquisti e ha comprato ricariche telefoniche. In alcuni casi ha anche emesso assegni con la firma dell'anziana che avrebbe dovuto tutelare. Nel giugno del 2017 la vicentina è stata condannata anche dal tribunale di Trieste alla pena di 3 anni e 4 mesi in rito abbreviato. In questo caso, sempre da amministratore di sostegno, ha raggirato un disabile e un anziano, di oltre 100 mila euro. Denaro con cui Bonuso ha acquistato vestiti all'ultima moda, profumi, borse e si è anche concessa sedute di massaggi shatsu. 


    
Ultimo aggiornamento: 11:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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