Niente presepe a scuola, la dirigente spiega: «Ci manca personale»

Venerdì 30 Novembre 2018 di Mauro De Lazzari
Niente presepe a scuola, la dirigente spiega: «Ci manca personale»
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MESTRE «Il “no” al presepe? Aderire al progetto della Regione avrebbe comportato una mole di lavoro in più per la segreteria che, essendo sotto organico, non sarebbe riuscita a svolgere». La preside si difende, ma a Favaro la vicenda legata alla presenza dei presepi nei plessi scolasticista facendo parecchio discutere. Le accuse mosse l’altro ieri dal consigliere fucsia della Municipalità, Michael Alterno, alla dirigente scolastica del comprensivo “Ilaria Alpi", Elisabetta Pustetto, per non aver aderito al progetto di realizzare il presepe all’interno degli istituti finanziato dalla Regione, ha messo in moto un'infinità di commenti.
C’è  chi critica la scelta della dirigente perché ritiene che la rappresentazione della Natività debba necessariamente essere presente all’interno degli edifici scolastici e chi, invece, trova che sia inopportuno fare il presepe nelle scuole dal momento che ormai siamo in presenza di una popolazione scolastica interreligiosa. E, addirittura, c’è stato qualcuno che ieri si è presentato nella sede della scuola Fucini per consegnare alla dirigente scolastica, a nome del “mondo laico” un mazzo di fiori. La preside spiega, però, che le cose si sono svolte diversamente da come le ha riferite il consigliere Alterno. 
"Abbiamo declinato la proposta di aderire al progetto della Regione – dice – innanzitutto perché le modalità di partecipazione avrebbero comportato una mole tale di adempimenti burocratici che la nostra segreteria, con tutto il lavoro che ha da fare e, sotto organico, avrebbe faticato a svolgere. L’altra importante ragione è che la scuola, nella sua autonomia didattica, predispone tutta una serie di progetti cadenzati nell’arco dell’anno scolastico. Si lavora sulla multiculturalità, sull’aspetto educativo che non è né laico, né religioso, si approfondiscono aspetti storici, si parla di musica, di accoglienza e di tante altre cose- prosegue la dirigente Pustetto -. Quando ho prospettato al corpo docenti l’idea di realizzare il presepe secondo i canoni stabiliti dal bando regionale, ho capito che gli insegnanti già si erano premuniti di “coprire” il periodo natalizio in modo diverso. É stato allora, e ribadisco che l’idea è mia e non del consigliere Altern,che ho proposto ad alcuni insegnanti, d’accordo con un certo numero di allievi, di organizzarsi per costruire un bel presepio, visto che a scuola non si sarebbe fatto, nell’atrio del municiio di piazza Pastrello. Questa polemica non aveva motivo di esistere,gli altri consiglieri e lo stesso presidente della Municipalità non ne erano a conoscenza».
Sta di fatto che l’argomento ha, tuttavia, dato luogo a molte prese di posizione. Alcune particolarmente pungenti, come quello del deputato leghista Alex Bazzaro: «Se qualcuno ritiene di favorire i nostri bambini negando le tradizioni e la nostra cultura deve, evidentemente, cambiare mestiere e se qualcuno si sente infastidito dai nostri simboli di Natale e dalle nostre tradizioni, può sempre tornare da dove è venuto» attacca Bazzaro. Di altro tono quelli di don Enrico e don Lionello, parroci di Dese e Tessera, che ricordano “che il presepe non è contro nessuno e che la cultura di non apertura verso gli altri non è affatto costruttiva”. Infine l’ex presidente della Municipalità Gabriele Scaramuzza definisce“impropria” l’iniziativa della Regione: «L’autonomia delle istituzioni scolastiche è sancita dalla Costituzione».
Ultimo aggiornamento: 13:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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