TREVISO - Telefonano dal Piemonte a una insegnante, responsabile di una scuola dell'infanzia paritaria di Treviso, e si fingono funzionari del Ministero (il Miur). Precisano che sono stati versati soldi in più alla scuola da parte del ministero e che devono ridare la differenza indietro «altrimenti lo stesso Miur vi bloccherà i fondi».
La dirigente non fa alcuna verifica e versa qualche migliaia di euro a una Poste pay aperta a Torino. La polizia postale fa poi le verifiche e trova chi aveva aperto il conto: la moglie dell’ideatore della truffa. I coniugi, entrambi italiani residenti a Torino, usano utenze tefoniche di stranieri e giocano sulla emotività.
Sono stati denunciati: pare che abbiano colpito in tutta Italia prendendo di mira scuole e istituti religiosi.
I particolari sul Gazzettino di 10 novembre.
© RIPRODUZIONE RISERVATA La dirigente non fa alcuna verifica e versa qualche migliaia di euro a una Poste pay aperta a Torino. La polizia postale fa poi le verifiche e trova chi aveva aperto il conto: la moglie dell’ideatore della truffa. I coniugi, entrambi italiani residenti a Torino, usano utenze tefoniche di stranieri e giocano sulla emotività.
Sono stati denunciati: pare che abbiano colpito in tutta Italia prendendo di mira scuole e istituti religiosi.
I particolari sul Gazzettino di 10 novembre.