Bloccata dal fallimento, la Torre San Lorenzo all'asta il 18 gennaio

Venerdì 9 Novembre 2018 di Fulvio Fenzo
Bloccata dal fallimento, la Torre San Lorenzo all'asta il 18 gennaio
MESTRE - La data va segnata sul calendario: 18 gennaio. Fra poco più di due mesi si conoscerà il destino della Torre San Lorenzo in via Pio X, uno dei buchi neri di Mestre per il quale da ieri sono di fatto aperte le offerte dopo il fallimento di Nova Marghera che ha bloccato anche il recupero dell'area dell'ex scuola De Amicis a fianco della torre civica. Il prezzo dell'immobile - cioé l'intero palazzo - è stato fissato a 4 milioni e 400mila euro, ma saranno accolte anche le offerte a partire da 3 milioni e 300mila euro. Prezzi di saldo perché, pur trattandosi di un palazzo ancora al grezzo avanzato e sul quale pende anche un debito di circa un milione di euro nei confronti del Comune che  l'eventuale compratore dovrà accollarsi, siamo comunque a due passi da piazza Ferretto e la palazzina di sette piani è composta da 24 appartamenti per complessivi 4.900 metri quadri commerciali sui seimila totali. Praticamente, prendendolo per 4,4 milioni, neanche 900 euro a metro quadro.

FALLIMENTOLe offerte di acquisto dovranno pervenire entro le 12 del 18 gennaio 2019 allo studio del curatore fallimentare Maurizio Nardon, a Cannaregio, il quale valuterà poi le varie proposte pervenute scegliendo la più alta. Si tratta di un lotto unico che comprende al piano terra negozi (di cui uno di un'altra proprietà, dove in passato c'era una filiale della Bnl), i 24 appartamenti dal primo al sesto piano, e il garage interrato con altrettanti box auto. «Il prezzo di partenza è stato stabilito in base ad una perizia - spiega il commercialista incaricato dal Tribunale di Venezia di gestire il fallimento - e, oltre al milione di euro dovuto al Comune che non è compreso in questa somma, è stato stimato che per completare Torre San Lorenzo saranno necessari altri 4 milioni di euro. Si tratta di un pezzo importante, tolta la sporcizia che si è accumulata in tutti questi anni di abbandono, costruito bene e con appartamenti di target alto se non di lusso». Per ora non si sarebbe fatto avanti ancora nessuno, ma l'annuncio della vendita ha cominciato a diffondersi solo da poche ore.
TUTTO FERMOAlla vendita, e quindi allo sblocco della proprietà di Torre San Lorenzo, è indissolubilmente legato il recupero dell'intera zona attorno alla torre di Mestre: la sistemazione della De Amicis, il giardino tra l'ex scuola e il nuovo condominio e il rifacimento di parco Ponci. Progetti che avrebbe dovuto portare avanti la Nova Marghera, fallita circa un anno fa, Srl che apparteneva alla famiglia Marinese e in particolare ad Adriana Manaresi Marinese che era subentrata al marito, Lorenzo Marinese, papà dell'attuale presidente di Confindustria a Venezia. Lorenzo Marinese, dopo il fallimento della Pio Guaraldo di cui era titolare, aveva ceduto Nova Marghera alla moglie che, nove anni fa, si era buttata di slancio a costruire il nuovo condominio extra lusso in via Pio X, su progetto dell'architetto Giovanni Caprioglio. La crisi dell'edilizia che ha però messo in ginocchio il settore ha decretato anche la fine di Torre San Lorenzo, dove gli appartamenti messi a prezzi alti sul mercato sono rimasti tristemente invenduti. Per trovare una via d'uscita, Nova Marghera nel 2014 aveva tentato di trasformare il condominio in un aparthotel, niente più appartamenti di lusso ma mini locali da una ventina di metri quadri. Anche questo progetto è però naufragato e, oltre al cantiere abbandonato, è rimasta congelata anche la fideiussione di 1 milione di euro con il Comune che era garantita proprio dall'immobile rimasto bloccato nel fallimento.
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