Esame di guida truccato grazie
a un'auricolare: 30enne denunciato

Venerdì 9 Novembre 2018
La polizia mostra l'auricolare e il cellulare usato dal 31enne per farsi suggerire le risposte al test teorico di guida
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L’ostacolo più grande era l’esame di teoria. Non solo per la difficoltà del quiz in quanto tale, ma soprattutto per la mancanza di una conoscenza approfondita dell’italiano. E così un 31enne di origini indiane, anche se da diverso tempo residente nella Marca, ha deciso di affidarsi a un suggeritore che, tramite auricolare, gli indicava le risposte giuste. Talmente giuste che, al termine della prova, non ha fatto alcun errore, meglio di tutti gli altri. Ottenere la patente, superata il quiz di teoria, sarebbe stato un gioco da ragazzi, ma a guastare la festa del 31enne ci si sono messi una dipendente sospettosa della Motorizzazione Civile di Treviso e gli agenti della squadra volanti di Treviso. Notato il comportamento anomalo dell’esaminando, che durante il quiz continuava ad armeggiare nelle tasche dei pantaloni, hanno effettuato un controllo dopo il quale sono spuntati un cellulare con connessione bluetooth attiva e un’auricolare ben nascosto nell’orecchio del giovane. 
 
Non è la prima volta che qualcuno cerca di fare il furbo. Anzi. Un paio d’anni fa la polizia stradale di Treviso aveva disarticolato un’intera organizzazione che offriva tutto il supporto necessario per superare le prove: non solo dispositivi informatici per collegarsi in remoto con il candidato e suggerirgli le risposte, ma persino i vestiti adatti, tra camicie con microcamere nascoste tra i bottoni e pantaloni con tasche invisibili. Il 31enne non era arrivato a tanto ma il risultato sarebbe stato lo stesso. Seduto sul suo banco, davanti al computer, alle 12.30 di mercoledì stava ormai completando il test quando una dipendente della Motorizzazione si è avvicinata con la scusa di controllare il cavo delle cuffie. E lui, per non far notare l’auricolare, ha cominciato a storcere la testa in maniera sospetta. Prima dell’inizio della prova, inoltre, aveva chiesto di andare in bagno e, durante il quiz, allungava costantemente il braccio verso i pantaloni, dove aveva nascosto un cellulare. 
La dipendente della Motorizzazione a quel punto ha chiesto l’intervento di una pattuglia delle volanti e in via Santa Barbara sono arrivati gli agenti coordinati dal dirigente Marco Masia. Non sono intervenuti subito ma hanno permesso al 31enne di completare il test prima di avvicinarsi e perquisirlo. L’uomo aveva ormai capito di essere caduto in trappola e che non c’era scusa che tenesse. E così, senza opporre resistenza, ha aperto la camicia mostrando il microfono che aveva appiccicato al petto e si è sfilato dall’orecchio l’auricolare, collegata via bluetooth al telefonino. Il giovane indiano è stato quindi denunciato per truffa aggravata. Ora la polizia dovrà cercare di risalire al suggeritore: il sospetto è che, come successo in passato, vi possa essere un’organizzazione che sulle spifferate per superare i test della patente guadagna migliaia e migliaia di euro.
Ultimo aggiornamento: 18:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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