Borrelli: «Apocalisse nel bellunese». Zaia: «Inutile mandino carriole di asfalto. Qua servono strade e infrastrutture nuove»

Sabato 3 Novembre 2018
La celeberrima gola dei Serrai di Sottoguda non esiste più: stravolta dalla catastrofe naturale
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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato oggi pomeriggio, sabato 3, al Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. Il Capo dello Stato ha detto di essere rimasto molto impressionato e addolorato dalle immagini della devastazione delle valli del Bellunese e di tante altre zone del Veneto. Esprimendo la propria vicinanza e solidarietà alla Regione alle popolazioni colpite dalla violenza del maltempo, il Presidente Mattarella - fa sapere la giunta veneta - ha assicurato che seguirà personalmente la vicenda, affinché venga avviato rapidamente un piano di interventi per il recupero infrastrutturale, edilizio e ambientale ed evitare il fenomeno della spopolamento delle valli montane.

LA RICOGNIZIONE DI BORRELLI
«La situazione è pesante, apocalittica, strade devastate, tralicci piegati come fuscelli.

Abbiamo registrato venti fino a 180 km orari nelle valli»: il capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli è scosso dopo la ricognizione in volo sulle aree devastate del Bellunese. «Dobbiamo partire subito perché se dobbiamo attendere la conta dei danni ci attiveremo almeno tra due mesi. Abbiamo una sofferenza in tutta Italia, ma in questo territorio è molto più pesante. Chiederemo la dichiarazione dello stato di emergenza per le prime risorse - ha aggiunto Borelli -. Poi normative ed ordinanze per la gestione dei detriti e gestione delle procedure di appalto per i lavori di ripristino. Dopo agosto il coordinamento nazionale della protezione Civile si è riunito per modificare il codice degli appalti. Avevamo auspicato delle norme da impiegare nell' emergenza».  Borrelli ha ringraziato forze armate, pompieri e volontari della Protezione Civile, spiegando che sono stati «messi in campo oltre 8 mila volontari specie mercoledì e giovedì. Abbiamo registrato un'esigenza particolare a Rocca Pietore secondo quanto richiesto dal sindaco, e quindi faremo in modo di mandare altri volontari». «Ci sono frazioni e comuni ancora isolati» ha ricordato Borrelli sottolineando di essere «stato in costante contatto con il presidente del Consiglio dei ministri e con il sottosegretario Giorgetti».

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RIPRISTINO UTENZE
Continua l'impegno della task force di 1500 persone dispiegate nel Nordest da E-Distribuzione (gruppo Enel) Rispetto alla giornata di lunedì, sono state già rialimentate complessivamente quasi 255.000 utenze in Veneto e Friuli Venezia Giulia. Nel corso della notte, sono stati rialimentati ulteriori 3.900 clienti in Provincia di Belluno. Alle ore 11.45 di sabato 3 rimanevano circa 5.700 utenze disalimentate, principalmente seconde case e clienti situati nei Comuni del bellunese dove persistono tuttora gravi problemi di viabilità, quali rischio frane o limitazione al transito di mezzi pesanti, questi ultimi necessari per il trasporto di gruppi elettrogeni.

L'eco del maltempo che ha messo in ginocchio il Nordest, che ha spazzato via i boschi del Bellunese e dell'Altipiano di Asiago (GUARDA IL VIDEO), che ha lasciato interi paesi isolati, moltissime famiglie senza luce o acqua potabile, è arrivata a Roma: il Presidente del Consiglio Conte è al lavoro con il sottosegretario Giorgetti sull'emergenza maltempo e le conseguenti alluvioni di questi giorni. Ieri c'è stata una conference-call - rendono noto fonti di Palazzo Chigi - con il presidente della regione Veneto Zaia, con il presidente della regione Liguria Toti e con il presidente della regione Friuli Venezia Giulia Fedriga. Hanno operato una ricognizione dei danni delle alluvioni di questi giorni e hanno assicurato la massima attenzione del governo che è giá al lavoro per adottare provvedimenti di propria competenza per la soluzione dei problemi

COME AIUTARE Conto corrente e numero di solidarietà 45500

LA CONFERENZA STAMPA
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli in conferenza stampa con il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, dopo aver visitato i luoghi devastati dal maltempo.
«Quasi 100mila ettari di bosco che non c'è più, frane ovunque, un centinaio di km di strade tutte da rifare: dobbiamo intervenire subito, il rischio è che la gente della montagna se ne vada, rischiamo lo spopolamento -  sono le drammatiche parole del presidente Zaia durante la conferenza stampa - il Veneto è in ginocchio . Ieri sera parlato a fondo con il presidente del  consiglio Conte: hanno contezza della nostra tragedia. In settimana ci saranno i primi provvedimenti, mi ha assicurato - ha proseguito Zaia -. Almeno un miliardo di euro di danni lo abbiamo, considerando tutto il territorio, se abbiamo risorse riusciamo a partire subito e chiediamo pubblicamente di avere libertà nella gestione commissariale». Poi Zaia si rivolge ai cittadini, con un ammonimento: «Evitiamo il turismo delle disgrazie, evitiamo di intasare luoghi e strade in queste ore. Non siete d'aiuto per andare lì a fare selfie o foto... andate dopo, non abbandonate la montagna veneta, noi la faremo come prima e più di prima».

SALVINI Domenica 4 novembre il ministro dell'Interno Matteo Salvini sarà insieme a Luca Zaia in visita a Venezia e nel Bellunese sui luoghi della catastrofe.

DI MAIO Il ministro Luigi Di Maio riconosce: «Nel Bellunese è una tragedia, voteremo subito lo stato d'emergenza».




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MONTAGNA A RISCHIO SPOPOLAMENTO. ZAIA:
«INUTILE CI MANDINO QUALCHE CARRIOLA DI ASFALTO»
Ma la situazione è grave e si rischia qualcosa di più del dover gestire l'emergenza e ripristinare le condizioni per far tornare le famiglie a casa: si rischia lo spopolamento della montagna. Il governatore Luca Zaia chiede di intervenire velocemente: «Queste valli sono sull'orlo di un burrone, si possono risollevare oppure si possono svuotare. Ma è inutile che ci mandino su i camion con qualche carriola di asfalto, qui servono strade e infrastrutture nuove. Serve un piano Marshall per la montagna». E rilancia lo schema del 2010: «Un salvadanaio, un commissario, il coinvolgimento dei sindaci».

«Servono soldi, tanti». Per Zaia bisogna «ridare motivazioni ai ragazzi e ai cittadini» ed indica, tra l'altro i mondiali di sci come una delle possibilità ed in prospettiva anche le Olimpiadi invernali del 2026. Sul fronte della ricostruzione, Zaia rileva «se avessi le risorse subito servirebbe qualche anno per ripulire. E poi decenni per veder ricrescere gli alberi». COME AIUTARE - CONTO CORRENTE (IBAN) E COLLETTE


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BELLUNESE - CONTINUANO LE OPERAZIONI DI MESSA IN SICUREZZA
Continua in maniera incessante il lavoro delle strutture regionali, degli altri enti statali e locali, nelle località del Bellunese colpite in modo devastante dal maltempo dei giorni scorsi. Un grossissimo contributo sta arrivando anche dalle squadre di volontari. «In questo momento abbiamo in campo centinaia di squadre e oltre tremila volontari con specialità di taglio alberi, lavori in quota e movimento terra - spiega il coordinatore delle Unità di crisi, l'assessore regionale alla Protezione civile Gianpaolo Bottacin - e nei prossimi giorni ne arriveranno altre ancora». Il numero maggior proviene ovviamente dal Veneto, ma molti volontari arrivano anche da Lombardia, Emilia Romagna, Piemonte e Marche.

La Regione ha inoltre messo a disposizione 2 macchine operatrici con sollevatori telescopici e, tramite i consorzi di bonifica, sette autocarri con gru e con ragno e cinque escavatori forniti di pinza per taglio alberi e ulteriori 10 squadre sono in arrivo nei prossimi giorni. In giornata è previsto poi l'arrivo delle Colonne mobili regionali della Toscana e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano con macchine operatrici, mezzi pesanti e squadre per taglio alberi. Messe a disposizione anche delle autobotti per acqua potabile che hanno ridotto a poco più di un migliaio le urgenza ancora prive di acqua potabile. «Ancora una volta - conclude Bottacin - abbiamo dimostrato grande sinergia per un ottimo lavoro d'équipe».
 
 

 

Ultimo aggiornamento: 14 Aprile, 23:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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