Maltempo a Belluno... a lume di candela come negli anni 60

Mercoledì 31 Ottobre 2018
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Scrivo questa mia lettera a lume di candela, naturalmente da Belluno. Abbiamo avuto e stiamo avendo delle grossissime calamità, incendio di questi giorni che ha distrutto 700 ettari di bosco nell'Agordino, pari a circa 1000 campi da calcio. Tanti danni - è stato detto e ridetto - si potevano e si possono evitare, basta interrare i cavi elettrici; idem per la tempesta e le bombe d'acque. Sto continuando a scriverle con la luce di una candela, mi sembra di ritornare agli anni sessanta, dove la luce a volte mancava perché in certi paesini di montagna ancora non era stata allacciata. La mia indignazione verso l'inerzia della nostra burocrazia, della politica e dello scarica barile delle competenze, per non parlare del divieto di toccare gli alberi perché se no Italia Nostra o altri fondamentalisti della natura si ribellano. Basta, dico veramente basta egregio direttore; che si inizi da questo quasi fine 2018 a dare tutte le risorse a questo benedetto Veneto e si incominci a pulire veramente il nostro bel territorio; almeno anche con le intemperie eccezionali, con i cavi interrati gli alberi pericolosi vicino alle case tagliati o eliminati, per piantarne di più bassi e non pericolosi come quello che ha causato l'incendio nell'Agordino. Mi scuso per la mia esternazione, ma siamo in emergenza, finisco lo scritto nella speranza che la mia candela duri ed arrivi la corrente, che è mancata appunto perché non si vuole interrare i cavi elettrici.

Francesco Pingitore
Belluno
Ultimo aggiornamento: 12 Novembre, 10:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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