Violento litigio nella sala d'attesa dell'ospedale: vetrata in frantumi

Venerdì 12 Ottobre 2018 di Eugenio Garzotto
La discussione, poi la porta a vetri va in frantumi davanti agli occhi di una mamma con un bimbo in braccio
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ABANO TERME - A quasi sette mesi di distanza dal fatto, spunta a sorpresa sui social termali il video della furibonda lite, risalente al 25 marzo scorso, fra due pazienti in attesa nella sala d’aspetto del pronto soccorso della Casa di cura di Abano Terme. Un scena davvero da panico tra urla, spintoni e la vetrata dell’astanteria del reparto finita in mille pezzi fino all’arrivo dei carabinieri di Abano piombati in ospedale per riportare la calma.
 



Rimbalzando di condivisione in condivisione, nel primo pomeriggio di ieri è apparso su Facebook. Il video, ripreso di nascosto da una delle persone sedute nella saletta, immortala due minuti e mezzo di un violento alterco sfociato nella rissa. 
 
DISCUSSIONE
Tutto inizia quando un cittadino romeno di 32 anni si presenta per farsi curare una ferita al volto rimediata mentre svolgeva alcuni lavoretti domestici.
L’infermiera gli domanda la carta d’identità e l’uomo dà d’improvviso in escandescenze, sostenendo che stanno ledendo i suoi diritti. Ne nasce una discussione con il personale sanitario e l’uomo, accompagnato da una donna con un bimbo in braccio, alza sempre più la voce. «Non ce la faccio più dal dolore!» inizia poi a lamentarsi. «Lasciatemi in pace!». «Ma non ti vergogni? – è l’immediata reazione di un altro paziente in attesa, successivamente identificato dai carabinieri come un italiano di 69 anni -. Qua siamo in Italia. Forse non l’hai capito. Sennò te ne torni nel tuo c… di paese». Si alza dal suo posto e continua ad ammonirlo. Il romeno, con un asciugamano a coprirgli la ferita sul volto, gli si avvicina e gli ribatte seccamente: «Qui siamo in Europa». «L’Europa è civile; con voi siamo sotto il livello». «Le vostre case, qui, le abbiamo costruite noi». «Ma vai, vai, cretino di m…».
SPORTELLO
I toni tra i due si alzano. L’italiano si rivolge all’infermiera dietro lo sportello: «Ma voi dovete sentire questa persona qua? La chiamate la polizia sì o no?». «La polizia la chiamo io!» ribatte l’altro. Che poi reagisce con una spinta. 
L’italiano fa un paio di passi indietro e il suo “interlocutore” tenta di chiudere la vetrata scorrevole. Che dopo qualche secondo, e causa della pressione che i due continuano a esercitarvi contro proseguendo nel litigio, va in mille pezzi. A quel punto, anche le altre persone presenti nella saletta d’attesa cominciano a preoccuparsi seriamente. 
BIMBO
Il bambino in braccio alla donna, forse la compagna del romeno, scoppia a piangere spaventato. Il romeno, sempre più agitato, continua a gridare frasi incomprensibili. Un altro paziente si alza e grida «Adesso chiamate la polizia!». Nel pronto soccorso è il caos: il corridoio è coperto di frammenti di vetro. A questo punto, quando il timer segna 2 minuti e 49 secondi di ripresa, il video si interrompe. Pochi minuti dopo, le forze dell’ordine, allertate dalla direzione sanitaria del policlinico termale, arrivano al pronto soccorso. Sono i carabinieri della stazione di Abano, che riportano rapidamente la calma. Per fortuna, nessuno dei due litiganti presenta ferite o contusioni a seguito dell’alterco. Sbollita la rabbia, ognuno dei due alla fine se ne va per la sua strada. Nessuna conseguenza anche per l’infermiera coinvolta suo malgrado nella zuffa, a parte lo spavento e un leggero stato di choc. 
PARALISI
L’attività del pronto soccorso resta però paralizzata per oltre tre quarti d’ora. Quando la situazione torna alla normalità, ai militari dell’Arma vengono consegnate dall’ospedale le registrazioni delle telecamere interne. Gli uomini in divisa stilano un rapporto ma non vengono presentate denunce e la faccenda si risolve alla fine con un gran trambusto e un vetro in frantumi. La ripresa effettuata dal paziente con il suo smartphone viene però messa in rete. Dove ieri, di clic in clic, è approdata sui social termali. 
Eugenio Garzotto 
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Ultimo aggiornamento: 13 Ottobre, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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