Il Pronto soccorso cade a pezzi: lo tiene in piedi il personale

Giovedì 11 Ottobre 2018 di Guido Fraccon
Il Pronto soccorso cade a pezzi: lo tiene in piedi il personale
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ADRIA - La sala d'attesa di un Pronto Soccorso rappresenta il più delle volte il biglietto da visita di un ospedale. Se la regola vale per tutti i nosocomi, questo non si può dire per l'ospedale di Adria.
La sala d'attesa del Pronto Soccorso infatti versa in pessime condizioni. La situazione è sotto agli occhi di tutti tra sedute rotte e sedie spellate. Un'immagine che si protrae da circa due mesi e che rischia di gettare discredito all'intera sanità locale. Secondo le segnalazioni sono almeno sessanta giorni che lo stato della sala è in queste condizioni. E da altrettanto tempo è stato tolto il contenitore dell'acqua da bere.
Ci sono anche cartelli che invitano a non usare alcune poltroncine perché rotte o rovinate.
 
STRUTTURE AI MINIMI
È pur vero che la professionalità del personale nei suoi vari ranghi rimane alta e che il progetto per la costruzione di un nuovo Pronto Soccorso esiste. Certo è che sono lontani i tempi in cui questa sala d'attesa era una eccellenza a livello regionale. Non sono trascorsi più di quattro anni quando l'allora ex Ulss 19 aveva fatto decollare anche ad Adria, una iniziativa voluta dalla Regione, per migliorare il servizio del Pronto Soccorso accelerando i tempi di dimissione e aumentando il confort dell'attesa.
Le persone che accedevano al pronto soccorso di Adria trovarono allora una novità sperimentata per la prima volta in Italia.
Ad accogliere pazienti e accompagnatori e ad assisterli durante l'attesa dalle 10 alle 18, si incontravano steward professionali adeguatamente formati per fornire tutta l'assistenza necessaria a chi si trovava in stato di necessità.
Questo personale forniva informazioni sulla situazione del Pronto Soccorso, sui tempi d'attesa per accedere alla visita secondo il codice colore assegnato durante il triage, sui motivi di questa valutazione sulla gravità del loro malessere, sulle condizioni della persona che si trova in trattamento.
Il tutto abbinato a una serie di migliorie ambientali, come il collegamento wi fi, televisione, prese per la ricarica di apparecchi elettronici, distributori d'acqua, monitor dove appare la situazione del singolo paziente in attesa e, in alcuni casi, anche poltrone più comode e posizionate in modo che tutti potessero visionare agevolmente i monitor di sala.
CONSIGLIO AD HOC
Di sanità si parlerà in sede di consiglio comunale lunedì alle 20.30. Il parlamentino adriese sarà chiamato ad esaminare le possibilità di futuro per l'ospedale e per i servizi del Distretto socio sanitario del Basso Polesine alla luce del nuovo piano socio sanitario proposto dalla Giunta regionale. L'argomento è stato inserito all'ordine del giorno su richiesta di un quinto dei consiglieri comunali, tutte le minoranze consiliari. Sono stati invitati a intervenire il direttore generale dell'Ulss 5 Polesana Antonio Compostella, il presidente della Conferenza dei sindaci, Franco Vitale, e il presidente del comitato cittadino a difesa dell'ospedale di Adria e dei suoi servizi, Enrico Naccari.
Guido Fraccon 
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