Il killer di Alessandro si aspettava un finanziatore, non l'artigiano

Martedì 9 Ottobre 2018
Alessandro Coltro e l'arma con la quale è stato ucciso
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PORDENONE - Si è svolta questa mattina, in carcere a Pordenone, l'udienza di convalida del fermo di Marius Lucian Haprian, il cittadino romeno di 48 anni reo confesso dell'omicidio del coetaneo Alessandro Coltro, l'artigiano di Fontanafredda ucciso due settimane fa nei pressi del parcheggio di un centro commerciale.

Rispondendo alle domande del Gip Rodolfo Piccin, l'omicida ha fatto emergere una tesi inquietante: Coltro potrebbe essere stato ucciso per una casualità, non essendo egli la vittima designata del reato che aveva ideato. Haprian ha affermato infatti di essere andato all'appuntamento soltanto per mettere a segno una rapina e per impossessarsi dei 15mila euro in contanti che aveva pattuito per la presunta vendita di un Rolex, circostanza su cui gli investigatori nutrono molti dubbi, ipotizzando invece uno scambio di soldi allo scopo di riciclaggio. L'assassino non pensava, tuttavia, di trovarsi di fronte l'artigiano - che conosceva da tempo e con cui aveva tenuto fino ad allora i contatti - ma direttamente il finanziatore, cioè l'uomo che aveva messo a disposizione la cifra su sollecitazione di Coltro. Durante l'indagine si è scoperto essere un commerciante di Sacile. Circa le fasi del delitto, come aveva già fatto nel corso dell'interrogatorio al Comando provinciale dei carabinieri, Haprian ha ammesso le proprie responsabilità, ma si è appellato alla legittima difesa: avrebbe sparato nel momento in cui Coltro aveva infilato la mano destra nel giacchino, convinto che la vittima potesse disporre a propria volta di un'arma.
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