Il reddito di cittadinanza rischia di diventare un incentivo al non-lavoro. Pagato con i nostri soldi

Martedì 2 Ottobre 2018
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Egregio direttore,
a scuola insegnano che un aumento della spesa pubblica può comportare un aumento del Pil nel breve periodo. Tuttavia aumentare la spesa pubblica per finanziare il reddito di cittadinanza può essere solo deleterio: gli economisti del lavoro hanno elaborato modelli che mostrano come i sussidi personali spingano il soggetto all'inattività anziché sulla ricerca di impiego. Questo reddito andrà ad alimentare l'economia sommersa. Del resto, dopo essersi accaparrato mioni di voti con questa abile mossa, se non avesse mantenuto le promesse il buon Di Maio si sarebbe trovato nei guai.

Matteo Favaro
Scorzè


Caro lettore,
vedremo se, al di là dei termini usati e degli slogan urlati, ci sarà davvero un reddito di cittadinanza o alla fine, dal cilindro della manovra economica, uscirà qualcosa di non molto diverso da un sussidio di disoccupazione rivisto e corretto.
In ogni caso il principio su cui questo provvedimento si fonda, la sua filosofia, non sono condivisibili. I cittadini devono essere messi in condizione di produrre ricchezza, non di consumarla e basta. Lo Stato ha il dovere di sostenere i poveri, ma contemporaneamente di incentivare le altre persone a trovare un lavoro. Non deve fornire loro un alibi e i mezzi economici per vivere o sopravvivere a spese degli altri contribuenti. So che a queste obiezioni i fautori del reddito di cittadinanza obiettano che, per esempio, chi rifiuterà per almeno tre volte un'offerta di lavoro perderà il diritto al reddito. Già, ma chi certificherà tutto questo? Forse i famosi Centri di impiego? Ma se al Sud il 72% di queste strutture è priva persino delle attrezzature informatiche basilari! Come faranno a controllare e garantire una gestione trasparente ed efficiente del reddito di cittadinanza? Ed inoltre: la prospettiva di poter incassare, senza colpo ferire e senza alcun bisogno di spostarsi da casa, 780 euro netti al mese, non spingerà molte persone a rinunciare a tanti lavori? O non le indurrà a tornare nel sommerso per portarsi a casa, insieme ai frutti del lavoro nero, anche il reddito di cittadinanza? Sono domande forse un po' terra terra. Ma poichè in gioco ci sono 10 miliardi di soldi nostri, forse è il caso di farsele.
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