Scuola senza insegnanti per motivi burocratici: genitori dal prefetto

Sabato 22 Settembre 2018 di Alberto Comisso
La protesta dei genitori davanti alla prefettura
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PORDENONE Sit-in davanti alla Prefettura. Una trentina di genitori, i cui figli sono iscritti all'Istituto comprensivo di Cordovado, hanno fatto sentire ieri pomeriggio la loro voce sulla criticità che si manifesta dall'inizio dell'anno scolastico 2018-19. Quattro di loro sono stati ricevuti dal prefetto Maria Rosaria Maiorino, che ha promesso di farsi carico della situazione e di portare l'istanza nelle sedi opportune. La questione è complessa e riguarda, in particolare, la media Fermi di Bagnarola di Sesto al Reghena, dove, a causa della carenza del personale amministrativo, le nomine di molti insegnanti sono ferme. Ciò sta comportando una contrazione dell'orario di lezione: dal 10 settembre gli alunni sono costretti a fare soltanto tre ore al giorno e, in alcuni casi, capita che vengano spostati dalla loro classe per essere aggregati a un'altra.
 
«Abbiamo chiesto e ottenuto l'incontro sostiene Daniela Duz, portavoce dei genitori per esternare tutta la nostra rabbia e preoccupazione di fronte a una situazione diventata insostenibile.
I nostri figli, mancando gli insegnanti, sono impossibilitati a svolgere l'orario completo. In alcune sezioni ci sono solo tre docenti (educazione fisica, inglese e religione, ndr): è necessario quanto prima che per le nomine, legate all'Istituto comprensivo, il personale amministrativo entri a pieno regime. Il prefetto Maiorino si è reso disponibile nei nostri confronti. Ha detto di conoscere bene la situazione e di aver avuto incontri con le istituzioni locali. Cercherà in ogni modo di risolvere quanto prima il problema». Dal canto loro i genitori, con Duz in testa, hanno ribadito che la conformazione dell'Istituto comprensivo resta particolare: si parla di un territorio vasto (vi risiedono undicimila abitanti), che comprende i comuni di Cordovado, Sesto al Reghena e Morsano al Tagliamento. Contempla al suo interno 10 plessi scolastici ed essendo zona di confine attira numerosi studenti dal Veneto. «È importante per questo sottolinea Duz che venga garantita la funzionalità. Non abbiamo idea delle tempistiche che serviranno affinché il problema venga risolto, tuttavia ciò non significa che la questione deve essere procrastinata. Il prefetto ha preso l'impegno formale di coinvolgere figure ed Enti deputati perché venga trovata la soluzione migliore. Abbiamo chiesto tre cose: che la copertura degli incarichi amministrativi venga portata a termine, che ci sia la nomina consequenziale dei docenti e, cosa ancor più importante, che la soluzione sia strutturale. Non vorremmo ritrovarci anche il prossimo anno con gli stessi problemi di oggi. Sentiamo i nostri figli privati di un diritto fondamentale, lo studio, sancito dalla Costituzione». I genitori sono arrabbiati e allo stesso tempo preoccupati «Non avrei mai pensato di dover partecipare a una manifestazione - sostiene Maico Zanco - per far valere un diritto di mio figlio. Alla media di Bagnarola mancano 15 docenti su 25 e in alcune sezioni le assenze sfiorano il il 70%. La situazione più grave riguarda le terze: gli studenti, oltre a dover sostenere ben preparati gli esami a giugno, devono ricevere un orientamento specifico che li possa guidare verso la scelta del loro futuro. Mio figlio è disorientato e non capisce cosa sta succedendo». Sulla stessa linea Silvia Castellet e Misha Nonis: «I ragazzi hanno bisogno di sostegno e motivazione - scuotono la testa -. E pensare che erano pronti a cominciare con entusiasmo l'anno scolastico. Questo sentimento di ferie prolungato non fa altro che danneggiare la loro preparazione». Alberto Comisso
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