Incubo furti: «Rubano tutto, ogni sera costretto a smontare i miei cantieri»

Giovedì 6 Settembre 2018 di Gabriele Pipia
Incubo furti: «Rubano tutto, ogni sera costretto a smontare i miei cantieri»
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PADOVA - Invece che mettersi al lavoro alle otto, gli operai si rimboccano le maniche già alle sette. Erano abituati ad arrivare al cantiere e trovare attrezzi e macchinari al proprio posto, ma ora la situazione è cambiata: ogni sera portano tutto il materiale in un magazzino sicuro e ogni mattino vanno a riprenderselo per allestire nuovamente il cantiere.  Il gruppo Mengato, storica azienda edile con sede a Camposampiero e appalti in tutto il Nordest, è assediato dai ladri e ha deciso di difendersi così. «Ogni giorno - raccontano i titolari - smontiamo e rimontiamo tutto. Il lavoro supplementare dei nostri uomini ci costa cinquantamila euro al mese, ma non abbiamo alternative. Non possiamo più lasciare attrezzi e macchinari incustoditi, altrimenti spariscono. Per noi è un vero incubo». 

La famiglia Mengato è proprietaria di una realtà con 119 anni di storia, leader nel settore delle edilizie residenziali. Al timone c’è Enzo Mengato con i figli Antonio e Massimiliano. Lo scorso marzo snocciolarono un dato impressionante: «In tre anni, nei nostri cantieri in Veneto, abbiamo subìto con un centinaio di colpi. Dormiamo sempre con un occhio aperto». Lo sfogo arrivò dopo l’ennesimo furto al cantiere padovano di via Ipazia, con danni da diecimila euro. Negli ultimi sei mesi la situazione non è affatto migliorata: dormire con un occhio aperto non basta più. 

GLI EPISODI. «Furti e micro-furti capitano almeno una volta a settimana. Portano via materiale idro-termo sanitario, idraulico, elettrico e di fissaggio per i prefabbricati. Prendono di mira anche escavatori, camion, ruspe e piattaforme aeree. Negli ultimi mesi abbiamo deciso di rafforzare le nostre difese». 

ANTIFURTO E GUARDIANI. A Campodarsego, il gruppo Mengato sta costruendo la nuova sede delle Officine meccaniche Rostin. Questo è uno dei cantieri più grandi e quindi i titolari hanno ingaggiato un vigilante fisso per tutta la notte. In tutti gli altri cantieri ci sono i classici sistemi antifurto. «Suonano continuamente - raccontano i titolari -. Invece che lanciare l’allarme, più di una volta la gente si è lamentata per il disturbo delle sirene. Le forze dell’ordine fanno il possibile, ma non basta». Ecco spiegata, quindi, la scelta di difendersi smontando e rimontando tutto. «Abbiamo una ventina di cantieri - spiega la famiglia Mengato - in cui lavorano un centinaio di operai. Tutti i giorni allestiscono il cantiere al mattino e lo smontano alla sera. Carichiamo sui camion e portiamo in un posto sicuro le attrezzature e il materiale di fissaggio. Dai macchinari, invece, bisogna togliere batterie e gasolio. A volte gli operai si fermano un’ora in più, a volte un’ora e mezza, a volte due ore. Complessivamente ci costa cinquantamila euro». 

CONFARTIGIANATO. «Il fenomeno dei furti nei cantieri non è nuovo – spiega Roberto Boschetto, presidente di Confartigianato Padova -. Oggi però gli artigiani che operano nel settore edile utilizzano strumentazioni tecnologiche che hanno costi importanti. Deve dunque essere innalzato il livello di attenzione da parte delle forze dell’ordine, perché sia tutelato un comparto già duramente provato dalla crisi. L’obiettivo deve essere quello di arginare una situazione che potrebbe avere risvolti preoccupanti anche per i piccoli imprenditori artigiani».
 
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