«Noi, vergini per scelta»: in Veneto 30 donne scelgono l'Ordo virginum

Sabato 25 Agosto 2018 di Elena Filini
«Noi, vergini per scelta»: in Veneto 30 donne scelgono l'Ordo virginum
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PADERNO - Hanno sposato Dio ma non indossano l'abito religioso. Sono consacrate, ma vivono nella quotidianità senza alcun tipo di distinzione e privilegio. Sono a proprio modo delle non allineate anche per la stessa cristianità: hanno scelto di appartenere all'Ordo virginum. Proprio per questo la loro scelta di vita è così affascinante. Settecento donne in Italia, una trentina nel Veneto, quattro nel trevigiano.  «Dovete riuscire a portare fuori di voi la luce che avete dentro. Sennò sarete sempre identificate come zitelle» le ha incalzate monsignor Renzo Bonetti, delegato Cei. Ed è effettivamente non immediato comprendere la scelta di Carolina e delle altre compagne che dal  22 agosto sono riunite a Paderno del Grappa per il Convegno nazionale dell'Ordine. 

L'ORDINEEppure si tratta di una scelta fortissima d'amore. «Nella mia vita mi sono innamorata, ma l'amore per un uomo non mi bastava- spiega Carolina Sordon, appartenente all'ordo virginum di Vittorio Veneto e tra le organizzatrici della settimana al Filippin- qui ho trovato la forma che fa per me. Non mi sento mai sola, sono serena. Questo è l'amore che mi basta, che mi fa sempre sentire importante e accolta». 
Di fronte all'instabilità cronica dei sentimenti, al mutare delle relazioni, alla fenomenologia sempre più sofferente dell'istituto famiglia, loro sono serene. Hanno un riferimento stabile e una stella polare. «Questa scelta normalmente all'inizio non è capita da chi ci sta intorno. Soprattutto dalle famiglie religiose, sembra un controsenso scegliere la verginità ma non il percorso tradizionale. A poco a poco però poi si sviluppa una forma di profondo rispetto verso il nostro modo di agire e di porci nei confronti della società». Infermiera, 57 anni, è entrata nell'Ordo virginum nel 1989: a lei e alle sorelle della Diocesi del Triveneto si deve l'organizzazione di questa settimana alle pendici del Grappa. «Abbiamo ritenuto importante che quest'anno il convegno nazionale si svolgesse nella nostra provincia, e proprio nei luoghi che furono teatro della Grande Guerra» conferma. Così il trentesimo Incontro nazionale dell'Ordo virginum è stato ospitato al Filippin a Paderno del Grappa. 
IL CONFRONTOUna settimana per guardarsi negli occhi, a parlare delle proprie esperienze, condividere anche la diffidenza dell'esterno e ribadire la bontà di una scelta impegnativa ma appagante. Ed è stato proprio monsignor Renzo Bonetti, presidente della Fondazione Famiglia Dono Grande e già delegato Cei per l'Ordo virginum, nella relazione dal titolo Il significato dell'Ordo virginum nel contesto della crisi del matrimonio e della famiglia a motivare le vergini. 
«Ci ha ribadito che la nostra scelta va spiegata, va trasmessa con empatia all'esterno. Sennò passa come una sorta di rinuncia». Le vergini hanno riflettuto sulle ultime encicliche di papa Francesco sulla fragilità dei legami e la crisi della famiglia. Altro momento importante è stata la tavola rotonda che darà modo di ascoltare la testimonianza di tre consacrate che si impegnano a vivere quotidianamente l'abitare, l'educare e il trasfigurare, fedeli a Gesù e alla propria storia. «C'è tanto bene da fare intorno a noi, in mondi e situazioni dove quasi nessuno arriva. Noi cerchiamo di dare il nostro contributo in questa direzione». 
Ultimo aggiornamento: 27 Agosto, 11:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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