Attentato alla Lega, è terrorismo: il secondo ordigno voleva fare una strage

Venerdì 17 Agosto 2018
Attentato alla Lega, è terrorismo: il secondo ordigno voleva fare una strage
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TREVISO - «È terrorismo e gli atti sono arrivati senza esitazione alla Procura distrettuale di Venezia». Lo ha spiegato oggi il Procuratore della Repubblica di Treviso, Michele Dalla Costa, a proposito del fallito attentato alla sede provinciale della Lega di Treviso, a Villorba, dove ieri sono stati ritrovati due oggetti esplosivi.

Il primo ordigno aveva lo scopo di richiamare sul posto gente. Era una trappola: era pronto un secondo ordigno, ben più potente e letale, una pentola a pressione piena di chiodi e pezzi di metallo. Questo secondo ordigno è stato fatto brillare e ha mostrato una potenza rilevante. Se fosse esploso nel locale della Lega, in presenza di molte persone, avrebbe potuto essere una strage, soprattutto tra le forze dell'ordine intervenute sul posto.

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LO SCOPPIO, LE SEGNALAZIONI, I CONTROLLI
Il questore di Treviso, Maurizio Dalle Mura, ha precisato all'Ansa che la mattina di sabato 11 agosto, in seguito alla segnalazione di un forte scoppio avvenuto all'alba da parte di residenti della zona, la Digos ha effettuato un sopralluogo all'esterno della sede della Lega all'edificio "K3" di Villorba (Treviso), verificando l'assenza di anomalie all'ingresso principale del palazzo. Nel corso del servizio la Polizia avrebbe controllato anche alcune sedi di istituti di credito per verificare l'integrità delle casse automatiche esterne. La decisione di approfondire la verifica anche al retro del K3, dove è stato trovato il secondo ordigno, risale a ieri mattina «dopo la lettura del comunicato farneticante di rivendicazione» individuato sul web il 15 agosto. La direzione delle indagini, ha precisato Dalle Mura, è affidata al sostituto procuratore della Repubblica di Venezia Roberto Terzo, al cui servizio come polizia giudiziaria opererà la Digos di Treviso. In base alle valutazioni degli artificieri, ha confermato ancora il questore di Treviso, «il secondo ordigno avrebbe potuto ferire seriamente» persone nelle vicinanze che fossero state coinvolte nella deflagrazione scongiurata dal brillamento dell'oggetto sul posto.

VERTICE IN PREFETTURA
Vertice in Procura a Venezia sull’attentato ai danni della sede storica della Lega a Treviso, il K3, nella zona industriale di Villorba. Gli investigatori della Digos hanno incontrato nella tarda mattina di oggi il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, e i due sostituti procuratore antiterrorismo, Roberto Terzo e Alessia Tavarnesi, per fare il punto sugli elementi finora raccolti. L’ipotesi di reato formulata è quella di strage. Venezia è competente ad indagare su tutti i reati con finalità terroristica commessi nel Veneto. Sono in corso accertamenti sul tipo di polvere utilizzata per confezionare gli ordigni e sulla potenzialità del secondo ordigno (inesploso), nonché sulla presenza di telecamere che possano aver ripreso chi ha collocato le cariche esplosive, contenute in due pentole.

Sono in corso verifiche anche sulla rivendicazione, fatta via web dalla sedicente cellula anarchica "Haris Hatzimihelakis /Internazionale".
 

 

Ultimo aggiornamento: 18 Agosto, 08:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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