Rottamazione, 1 miliardo in più in attesa della nuova pace fiscale

Martedì 14 Agosto 2018 di Andrea Bassi
Rottamazione, 1 miliardo in più in attesa della nuova pace fiscale
In attesa della nuova pace fiscale, in vista della manovra finanziaria di ottobre. il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, potrebbe ricevere una dote per i conti pubblici grazie alle vecchie operazioni di rottamazione delle cartelle esattoriali, quelle varate dal suo predecessore Pier Carlo Padoan. Tutte e due le rottamazioni, la prima e quella ribattezzata «bis», stanno marciando meglio del previsto. A luglio è scaduta la quarta rata della prima operazione e nelle casse dell'Agenzia delle Entrate è arrivato qualche spicciolo in meno di un miliardo di euro. 

Nelle tre rate precedenti lo Stato aveva già incassato 6,51 miliardi. Il totale insomma, restituisce già 7,51 miliardi, 260 milioni di euro in più dei soldi, 7,25 miliardi, che il governo aveva stimato come incasso della prima rottamazione nella relazione tecnica che ha accompagnato il decreto 193 del 2016 con il quale l'operazione era stata lanciata. Il fatto è che per chiudere definitivamente la prima rottamazione, manca ancora una rata, quella di settembre. Siccome il 72% di coloro che avevano aderito alla sanatoria aveva scelto la soluzione rateale per il pagamento, le stime che si fanno al Tesoro sull'ultimo incasso sono esattamente in linea con quelle di luglio. Significa che tra un mese dovrebbe affluire nelle casse dello Stato un altro miliardo di euro, portando l'incasso complessivo della prima operazione a 8,5 miliardi, circa 1,2 miliardi di euro oltre le stime. 

IL MECCANISMO. L'altra buona notizia per Tria, è che anche la rottamazione-bis, quella varata sotto il governo Gentiloni, sta dando buoni risultati. Non era scontato. I continui annunci di una operazione di pace fiscale, ossia un condono ben più conveniente delle rottamazioni firmate da Padoan nelle quali l'unico sconto riguarda sanzioni e interessi, avrebbe potuto ridurre il gettito. I contribuenti avrebbero potuto decidere di non versare in attesa delle nuove misure.

Questo, almeno per il momento, non è accaduto. Entro il 31 luglio andava pagata la prima rata di cinque della rottamazione delle cartelle emesse tra gennaio e settembre del 2017. Per quelle antecedenti, ossia recapitate tra il 2000 e il 2016, la prima rata dovrà essere saldata a ottobre. Alla scadenza di luglio nelle casse del fisco sono arrivati 400 milioni, in linea con quanto il ministero dell'Economia si attendeva. E questo fa ben sperare anche per le prossime rate. Secondo la relazione tecnica del provvedimento, dalla rottamazione bis dovrebbero arrivare 1,6 miliardi nel 2018, e 400 milioni nel 2019.

Le prossime rate per le cartelle del 2017, scadranno a settembre, ottobre, novembre e febbraio del prossimo anno. Per le cartelle risalenti agli anni dal 2000 al 2016, sono previste solo tre rate: le prime due andranno pagate a ottobre e novembre, quando dovrà essere saldato l'80% del debito, e l'ultima dovrà essere versata a febbraio del 2019 con il versamento dell'ultimo 20%. Il Lazio si conferma, con 188 milioni per la prima rottamazione e 85 per la seconda, la prima regione nella graduatoria del condono. Circa il 70% di queste cifre, 131 milioni e 59 milioni, fanno riferimento a Roma. Segue la Lombardia con 175 e 68 milioni. Delle due operazioni di rottamazione va segnalato anche un altro aspetto positivo: il successo dell'operazione di digitalizzazione fortemente voluta dal direttore uscente dell'Agenzia delle entrate Ernesto Maria Ruffini. Nella prima operazione di rottamazione sono state presentate 1,7 milioni di istanze da 1,5 milioni di contribuenti, riguardanti 9 milioni di cartelle. Il 58% delle domande è stato presentato via posta elettronica certificata. Nella seconda operazione, invece, le istanze sono state 950 mila per un totale di 4,5 milioni di cartelle. Il 63% delle domande è arrivato tramite il sito internet della Riscossione o tramite la posta elettronica certificata. 

 
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