Case ai turisti: arriva la "targa" anti affitti abusivi

Venerdì 10 Agosto 2018 di Alvise Sperandio
Case ai turisti: arriva la "targa" anti affitti abusivi
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VENEZIA - Numero e targa per la stretta contro l'abusivismo. La Regione si prepara a introdurre il codice identificativo degli appartamenti privati dati in affitto ai turisti. L'assessore Federico Caner l'altro giorno ha portato in Giunta la delibera, che andrà in seconda lettura entro fine mese, per poi passare alla discussione nella commissione competente e infine al voto del Consiglio regionale. Significa che la misura andrà in vigore con l'autunno, al massimo con il nuovo anno se proprio dovesse esserci qualche rinvio. Ma al di là della tempistica, la strada è tracciata e nelle intenzioni di palazzo Balbi dovrebbe segnare lo spartiacque della lotta al mercato nero  delle locazioni, con anche il contestuale rafforzamento dei controlli su chi va a frequentare questi immobili. 
IL CODICE«Chiunque intenda svolgere questo tipo di attività commerciale dovrà inviarci una comunicazione per la richiesta del codice, che provvederemo ad assegnare al massimo in un mese spiega Caner - A quel punto sarà necessario apporre una targa esterna per segnalare l'alloggio in questione per consentirne l'identificazione ai turisti e pubblicare il codice identificativo nei siti internet di prenotazione ricettiva. Tutto questo consentirà di agevolare un esercizio efficace delle funzioni di vigilanza sulle locazioni, che sono compito dei Comuni. Compito che sarà facilitato anche dall'accesso in tempo reale delle Polizie locali al sistema informativo regionale del turismo dove sarà possibile fare un controllo incrociato».
ACCORDO COL COMUNEIl provvedimento, di cui Caner ha già parlato con l'assessore comunale Paola Mar, punta a stringere le maglie del monitoraggio e aumentare la trasparenza degli affari conclusi stanando i furbetti che affittano in nero, magari anche in condizioni precarie, che si traduce in concorrenza sleale nei confronti degli operatori corretti del settore. Un problema che in centro storico si fa sentire e non poco. D'altronde gli alloggi dati in locazione turistica sono strutture non soggette a classificazione né a segnalazione di inizio attività (Scia), senza la prestazione di servizi a favore degli ospiti. 
LE REGOLI ATTUALIAttualmente c'è l'obbligo di comunicare alla Regione l'anagrafica della tipologia di alloggio e la movimentazione turistica. Se ne contano 37mila in tutto il Veneto, quando erano 33 mila solo due anni fa: una crescita esponenziale favorita da Internet e dall'accessibilità generalizzata alla rete. «Ormai sottolinea Caner è più che un semplice sospetto che dietro ai fenomeni di abusivismo ci siano vere e proprie organizzazioni che gestiscono centinaia di alloggi senza pagare tassa di soggiorno né indicare quanta gente va e viene. Di qui l'idea del codice identificativo, ma prima di intervenire ci siamo presi tempo perché le norme adottate in precedenza in questa materia dalla Lombardia sono state impugnate dal Governo e servivano dei correttivi. Con questo nuovo strumento i Comuni saranno anche in grado di controllare la conformità alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie e alle norme per la sicurezza degli impianti. Così stringeremo sulle maglie dell'abusivismo che prolifera anche grazie alla commercializzazione incontrollata sulle piattaforme digitali. E abbiamo previsto che i Comuni possano sanzionare con multe adeguatamente incrementate, fino anche a 30 mila euro».
LA POLEMICAL'annuncio del provvedimento viene salutato con soddisfazione dall'opposizione, tanto più che non più tardi di tre settimane fa i consiglieri regionali del Pd Bruno Pigozzo e Francesca Zottis avevano proposto anche loro di introdurre il codice identificativo. «La Giunta regionale ha copiato una nostra proposta, ma bene così lo stesso commenta Pigozzo C'è un problema di rispetto della legalità e di lotta all'evasione fiscale che non era più eludibile. Occorre mettere ordine in un settore che è in continuo e rapido sviluppo. Ci auguriamo che questa convergenza, oltre al favore già raccolto presso le associazioni di categoria, aiuti una definizione più rapida. L'assegnazione del numero a ogni alloggio dato in affitto permetterà di garantire la qualità dell'offerta, facilitare i controlli, assicurare il rispetto delle norme e tutelare la libera concorrenza leale». 
Una schedatura e un'operazione trasparenza destinata a cambiare le cose anche in centro storico. 
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