Camper e sacco a pelo: il sogno hippie dell'estate del sindaco Bergamin

Domenica 5 Agosto 2018 di Francesco Campi
Il sindaco di Rovigo Bergamin con il modellino del "Bulli"
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ROVIGO - «Verso sud. Senza una meta precisa, senza un percorso predeterminato, senza orari e vincoli. E con il sacco a pelo in macchina per ogni evenienza».
Una banale domanda sulle vacanze estive al sindaco di Rovigo Massimo Bergamin ne rivela un lato poco noto e assai curioso di “turista fai da te” che ha alle spalle viaggi avventurosi ed esperienze raccolte in ogni angolo del mondo, dal Sudamerica al Medio Oriente, dall’Europa all’Africa nera.
«Questa per me è la vacanza», dice mostrando il modellino di un pullmino Volkswagen  che custodisce nel suo ufficio e sciogliendosi in un sorriso, consapevole di una rivelazione un po’ spiazzante. «Una vera vacanza deve essere piena libertà, distacco da tutti i pensieri per scoprire a fondo realtà diverse, non necessariamente lontane, ma da prospettive inconsuete. Staccare completamente e liberarsi dalle imposizioni della quotidianità. In valigia bastano un po’ di cambi, tante magliette, un costume, un golf e una giacca a vento».
TURISTA FAI DA TE
Sembrano quasi frasi buttate lì con un pizzico di retorica, quasi per darsi un tono da esploratore, in contrasto con la figura istituzionale di primo cittadino e di esponente di primo piano a livello regionale della Lega nord. Ma quando si affretta a rimarcare che si renderà comunque reperibile, batteria e connessioni permettendo, e che si terrà aggiornato e quando apre il libro dei ricordi, si capisce che Bergamin, con un passato da viaggiatore con tratti quasi romanzeschi, su questo è genuinamente anticonvenzionale.
IL RICORDO
«Una delle esperienze più belle, nel ‘94, il viaggio Lama Polesine - Capo Nord, 10.500 chilometri con un pullmino Bedford modificato artigianalmente dal mio amico Dante: abbiamo visitato Germania, Danimarca, le isole Lofoten in Norvegia, poi Oslo, la Finlandia e di nuovo giù. Quasi 10.500 chilometri, più 26 traghetti». Da film di Virzì, poi, uno dei suoi due viaggi in Messico: «Tornavo dal Marocco in treno, con lo zaino, e ho conosciuto delle ragazze messicane che facevano l’Interail. Una mi ha lasciato il numero di telefono, allora non c’era Facebook. E così, qualche mese dopo, ho preso un volo per Città del Messico e quando sono stato in plaza de la Costitucion, l’ho chiamata: ‘Hola, estoy aqui’. Sono stato ospite della sua famiglia per qualche giorno, poi sono andato ad Acapulco e Puerto Escondido».
MAL D’AFRICA
Poi, ancora Europa, Israele, Libano, e altri ricordi “africani”: «Nel ‘98 sono stato in Senegal, in un’area turistica appena inaugurata, in Casamance, la regione più a sud, al confine con la Guinea Bissau. Nulla a che vedere con un villaggio turistico tradizionale, mi sono fatto tante escursioni a piedi con due bottiglie d’acqua nello zaino e un cappello in testa. Sperimentando l’ospitalità delle persone del posto, che arrivavano con pesci appena pescati e te li cucinavano espressi. Con uno di loro ho mantenuto anche una corrispondenza per qualche tempo». Davvero il Bergamin che non ti aspetti. Che spiega di amare «il viaggio in sé, più che la meta in sé. Con una preferenza per i posti di mare, ma un’attrazione per la montagna».
LA LETTURA
Si spiega così la risposta alla domanda su un libro che ha intenzione di leggere in questi giorni di relax: «La biografia di Water Bonatti, un mio idolo. Non è un libro proprio tascabile, ma è un modo per vivere altre avventure».
DESTINAZIONE SUD
Fra qualche giorno partirà, ma senza varcare i confini, scendendo a “esplorare” i luoghi meno battuti del Meridione: «Questa volta resto in Italia, anche se l’ho girata in lungo e in largo ci sono sempre cose da scoprire: senza nulla togliere alle altre mete, devo ammettere che il nostro meraviglioso Paese è sempre pronto a regalare sorprese. Andrò giù, ma non so ancora bene dove. Dovrei stare via una dozzina di giorni e come idea ho quella di una sorta di “coast to coast”, affacciandomi sull’Adriatico, forse all’altezza dell’Abruzzo, passando poi dalla montagna e arrivando poi anche sul Tirreno. Potrei anche noleggiare un piccolo camper. E non escludo di passare da Roma, perché la settimana di Ferragosto, con tutti gli uffici e i Ministeri chiusi, si svuota e si mostra in una prospettiva completamente diversa».
Apparentemente, una simile affermazione sembrerebbe dettata da una certa ritrosia nel voler rivelare i propri piani, a difesa della propria privacy, ma Bergamin, che parlando di viaggi sembra davvero aprirsi come un libro, ci tiene a rimarcare che non è così: «E’ proprio che ancora non ho deciso, non mi piace programmare troppo. Amo viaggiare a ruota libera, farmi trascinare dalle suggestioni del momento. Fermandomi in qualche bed&breakfast. Li preferisco agli alberghi stellati che ti fanno sentire come un re e ti regalano ogni tipo di comfort, ma la mia idea di vacanza è un po’ low-cost e “selvaggia”. Oggi, poi, internet aiuta con la possibilità di trovare una soluzione all’ultimo minuto. E, in caso di emergenza, c’è sempre il sacco a pelo».
Ultimo aggiornamento: 13:56 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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