A Rovigo l'incubo dell'eroina-killer. "Avvelenata" con acido da batteria

Giovedì 5 Luglio 2018 di Francesco Campi
A Rovigo l'incubo dell'eroina-killer. "Avvelenata" con acido da batteria
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ROVIGO - È passato oltre un anno e mezzo dal ricovero per overdose di Enrica Boni (nella foto), il 3 dicembre del 2016, che ha fatto scattare l'indagine chiamata Surviving 2016. E ieri la Squadra mobile di Rovigo insieme a quella di Padova ha dato esecuzione a 7 misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati di spaccio di cocaina, eroina, metadone e marijuana. A uno degli indagati, il 30enne rodigino Nicola Gasparetto, è stato anche contestato il reato di morte come conseguenza di altro reato. La giovane donna, infatti, si è spenta il 16 marzo successivo. A chiamare i soccorsi era stato proprio Gasparetto, che si trovava in casa con lei e che all'arrivo della polizia era scappato cercando di disfarsi di 18 grammi di cocaina: inseguito e arrestato, era stato poi rimesso in  libertà con l'obbligo di firma.

SEZIONE ANTIDROGA
Nel frattempo la sezione antidroga della Mobile di Rovigo con intercettazioni e pedinamenti ha ricostruito la geografia di spaccio e consumo di cocaina in città. Fra gennaio e marzo sono stati messi a segno quattro sequestri di piccole quantità di droga appena passata di mano, aprendo ulteriori piste d'indagine. Ad aprile l'arresto in flagranza a Bologna del 42enne tunisino Abdelmajid Ben Mbarek mentre vendeva 2 grammi di coca ad un 30enne rodigino. Ad aprile, invece, era stato arrestato perché trovato con mezzo etto di cocaina in macchina il 28enne di Fiesso Ivan Tosetti.

ARRESTI IN FLAGRANZA
Poi, il 10 novembre, il blitz con 12 perquisizioni e l'arresto in flagranza di 4 persone, una delle quali nuovamente Gasparetto, che era a casa di una ragazza e al sopraggiungere della polizia ha lanciato un bilancino di precisione dalla finestra e buttato della marijuana nello sciacquone, con 50 grammi comunque recuperati. Arrestati anche il 48enne albanese Astrit Gjeci, trovato un sasso di 12 grammi di cocaina e 1.800 euro in contanti, e i fratelli albanesi Bequir e Taolant Domi, residenti a Santa Maria Maddalena, 28 anni il primo, operaio, 26 il secondo, che in un locale condominiale avevano nascosto 60 grammi di cocaina.
PROCESSII processi per il blitz si sono tutti conclusi. Per Gasparetto è arrivata una condanna a 8 mesi, che si somma a una a 3 anni del 2013 e a 2 anni a quella legata al primo arresto, tutte pendenti in appello. Gjeci è stato condannato a 8 mesi in abbreviato, Beqir Domi ha patteggiato 1 anno e 9 mesi, con la sospensione per entrambi, mentre Taolant Domi è stato assolto.

CUSTODIA CAUTELARE
Ma per le indagini principali tutto è ancora in fase preliminare con il sostituto procuratore Monica Bombana che aveva chiesto la custodia cautelare in carcere per 15 persone e i domiciliari per altri 11. Il giudice per le indagini preliminari Alessandra Martinelli, però, non le aveva concesse ed il pm aveva fatto ricorso al Riesame.

TRIBUNALE DEL RIESAME
Che a febbraio ha emesso sette misure cautelari, divenute ora definitive e alle quali ieri mattina all'alba la Mobile di Rovigo, insieme a quella di Padova, ha dato esecuzione: divieto di dimora in Polesine per Gasparetto e obbligo di firma per il 43enne rodigino Cristian Biscaro, per il 30enne di Bosaro Elia Pizzardo, per la 33enne rodigina Linda Masin, per la 29enne rodigina Martina Prisco, per il 54nne padovano Roberto Zuin, accusato di aver ceduto metadone, e per il 42enne tunisino Abdelmajid Ben Mbarek, che attualmente si trova in carcere a Bologna per un'altra indagine sempre legata allo spaccio, e che avrebbe venduto oltre alla cocaina anche la terribile eroina thai.
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