Ballottaggi, Calenda: andare oltre Pd. Cresce il fronte «congresso subito»

Lunedì 25 Giugno 2018
Ballottaggi, Calenda: andare oltre i dem. Martina frena: cambiare persone e idee
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Il Pd analizza la sconfitta e tra i dem cresce il fronte del «congresso subito». Anche il centrodestra, tramite Berlusconi, sottolinea la necessità di un rinnovamento mentre M5S tira un sospiro di sollievo perché nonostante l'exploit della Lega l'annunciata Caporetto non c'è stata. I risultati dei ballottaggi danno materia di riflessione a tutte le forze politiche. Il quadro è chiaro: solo cinque comuni al Pd (Brescia, Trapani, Brindisi, Ancona e Teramo) e la caduta delle roccaforti rosse, 11 al centrodestra (Sondrio, Massa, Pisa, Siena, Viterbo, Ragusa, Catania, Berletta, Terni, Treviso e Vicenza), Avellino ai Cinque stelle; tre a sindaci indipendenti da partiti e movimenti «tradizionali» e sostenuti da liste civiche: Imperia Messina e Siracusa.

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La lega trascina ancora il centrodestra
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Il Pd si interroga sul flop. Non si può rinviare ancora: l'assemblea di luglio deve convocare subito il congresso del Pd. È la linea che emerge in ambienti di Area Dem, l'area Pd che fa capo a Dario Franceschini e Piero Fassino. Nel partito nelle scorse settimane si era fatta largo l'idea, sostenuta anche dai renziani, di rinviare il congresso al prossimo anno, magari dopo le europee. Ma la sconfitta ai ballottaggi rimescola le carte e fa crescere il fronte, che include anche la minoranza, di chi ritiene che non si possa rinviare oltre. L'emorragia per il centrosinistra è drammatica. Si partiva, prima del voto, con 14 Comuni guidati dal Pd. «Navigazione a vista sta portando il centrosinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno», scrive su Twitter l'ex ministro Carlo Calenda, che invita a «ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su una nuovo manifesto. Andare oltre Pd. Subito!», l'invito di Calenda che rilancia la proposta di un 'Fronte repubblicano'.
 
Il segretario Pd Maurizio Martina risponde e frena, parlando a Circo Massimo: «Sono d'accordo sul ripensamento complessivo, abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d'accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro». Sergio Chiamparino: «Il Pd deve trovare un'identità politico-programmatica, condizione per ripensare al sistema delle alleanze».

«Dopo le allarmanti difficoltà che abbiamo attraversato e confermate da un grande numero di ballottaggi persi nelle città italiane, non bastano semplici aggiustamenti. Tantomeno bastano povere analisi di circostanza. Un ciclo storico si è chiuso», scrive su Facebook il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. «Vanno ridefiniti un pensiero strategico, la nostra collocazione politica, le forme del partito e il suo rapporto con gli umori più profondi della società italiana, l'organizzazione della partecipazione e della rappresentanza nella democrazia. In questi anni non ci sono sfuggiti i dettagli ma il quadro di insieme. C'è un lavoro collettivo da realizzare. Deve partire subito e coinvolgere non solo il Pd. È il momento del coraggio - conclude Zingaretti - della verità e della responsabilità».

 

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 00:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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