​Via Sorio, gli ultimi negozianti: «Noi, circondati dal degrado»

Lunedì 25 Giugno 2018 di Eva Franceschini
Via Sorio, gli ultimi negozianti: «Noi, circondati dal degrado»
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PADOVA - In città il degrado procede a macchia di leopardo', con quartieri fiorenti dove non mancano negozi interessanti e strade asfaltate, e altri rioni che sembrano letteralmente abbandonati a loro stessi.

VICINO AL CENTRO
È il caso dell'area che gravita attorno a via Sorio, ad un passo dal centro e dalla tangenziale, dove le attività commerciali stanno progressivamente perdendo capacità attrattiva e molte, purtroppo, stanno decidendo di chiudere le serrande definitivamente. E sono proprio loro, i commercianti, ad aver alzato le barricate contro l'amministrazione, accusata di indifferenza nei riguardi di questa parte di città. Prima il pulisecco, poi l'edicola, e la  vineria: nel giro di qualche mese se ne sono andati, rinunciando alla sfida di proseguire l'attività in via Sorio.
Ma all'orizzonte ve ne saranno degli altri, almeno secondo le indiscrezioni di chi, giocandosi il tutto per tutto, ha aperto un bar che sta diventando punto di riferimento per i residenti della zona.

IL RISCHIO
«Ho deciso di rischiare perché l'immobile è di mia proprietà, e non avevo modo di affittarlo - racconta Claudio Sorgato, titolare della Caffetteria Via Sorio - Da un anno ho aperto l'attività, e ne vediamo di tutti i colori, ogni giorno».

Ma il signor Sorgato non demorde: la sua esperienza in via Sorio inizia molto tempo fa, quando apre la lavanderia a gettoni che si trova a fianco del bar: «Sono venuti a rubare quattro volte, arrecandomi sempre danni ingenti. Ormai siamo rassegnati, ma anche un po' arrabbiati con chi dovrebbe occuparsi dei quartieri, se non altro da un punto di vista delle infrastrutture».

LA STRADA
Esce dal bar e mostra il suolo stradale sconnesso: «Si va a pezzi. Un tratto di strada è a posto, e venti metri più avanti è tutto distrutto. E lo stesso vale per le case abbandonate e negozi sfitti che ci sono in questa via».
Il riferimento è alla villa fatiscente che si trova al di la della strada rispetto alla caffetteria, pochi metri più indietro procedendo verso il centro storico.

«Sappiamo per certo che vanno a dormirci dei ragazzi tunisini, ma non è improbabile che trovino dimora anche prostitute e spacciatori. Qui ce ne sono un sacco, a qualsiasi ora».

PREOCCUPAZIONE
Effettivamente, passeggiando per questa strada, si ha l'impressione di un piccolo gioiello lasciato a se stesso: gli alberi non mancano, anche se si mostrano in mezzo alle case, ma gli edifici in cattive condizioni sono davvero tanti.
La preoccupazione non fa vivere bene nemmeno Elisabetta, che lavora in un negozio artigiano di biciclette poco distante dal bar di Sorgato: «C'è un degrado impossibile da sostenere - dice Elisabetta - Negozi che chiudono in continuazione, strade dissestate, e sempre più brutta gente che ci passa davanti anche in pieno giorno. Se l'immobile non fosse mio, avrei già chiuso tutto. Da gennaio c'è stato un tracollo delle vendite».

Nell'occhio del ciclone ci sono altre attività della ristorazione che gravitano nella via e che, secondo le testimonianze di alcuni commercianti, sarebbero il punto di ritrovo di diversi tossicodipendenti.

COLLETTA
E poi, da parte dei negozianti, l'amarezza nel vedere chi è più fortunato: «Nel quartiere della Sacra Famiglia, proprio qui vicino, il comitato, insieme alle associazioni di categoria, ha organizzato un'iniziativa molto bella, coinvolgendo la cittadinanza. Dovrebbe essere così dappertutto, ma serve il sostegno delle istituzioni. È impensabile che, con gli oneri burocratici e le ore di lavoro che abbiamo davanti - conclude Sorgato - ci facciamo anche carico di promuovere il quartiere. Comunque non ci manca la buona volontà: durante le scorse festività natalizie, abbiamo fatto una colletta tutti insieme per poterci pagare le luminarie. Tanto nessuno ci avrebbe ascoltati».
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