Ultimatum scaduto: dieci bambini fuori dall'asilo. A rischio l'anno prossimo

Martedì 19 Giugno 2018 di Francesco Campi
Ultimatum scaduto: dieci bambini fuori dall'asilo. A rischio l'anno prossimo
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ROVIGO - Torna a di piena attualità il tema del “diritto d’asilo”, nel senso della possibilità per i bambini non vaccinati di frequentare le scuole dell’infanzia. Tutto è stato innescato da una comunicazione con la quale l’Ulss invitava i genitori dei bambini ancora non vaccinati a mettersi in regola entro dieci giorni. Altrimenti le porte delle scuole si sarebbero chiuse per i loro figli. La risposta, in almeno una decina di casi a Rovigo è stata quella dell’“autoesclusione” : il termine scadeva venerdì scorso e così, da ieri, più di qualche genitore ha scelto di tenere a casa i propri figli. Anche perché, con le scuole dell’obbligo ormai già chiuse, si tratta solo di pochi giorni anche per  quanto riguarda i nidi e le scuole dell’infanzia, che chiuderanno i battenti per la pausa estiva il prossimo 29 giugno.
PROBLEMA RINVIATO
Il problema, tuttavia, si riproporrà in modo ancora più evidente a settembre, quando inizierà il nuovo anno scolastico. Per le scuole dell’obbligo, di fatto, i no-vax, potranno andare avanti pagando le sanzioni pecuniarie previste, ovvero una multa fino a 500 euro. Che, tuttavia, se pagata subito, in forma ridotta, assommerebbe a 180 euro. Non una somma particolarmente elevata per chi fa di questo tema una battaglia di principio. Il problema si pone, però, per quanto riguarda i nidi e le scuole dell’infanzia. Chi non è in regola, infatti, a settembre non potrà andare all’asilo e, su questo, tutti sono concordi.
DIRETTORE DELL’ULSS
Come spiega il direttore generale dell’Ulss 5 Polesana Antonio Compostella, il giro di vite è stata una linea indicata da Venezia: «La Regione ha ribadito con una nota che chi non fosse in regola non poteva più ottenere proroghe e la semplice prenotazione della vaccinazione non bastava più. Per questo è stata inviata la comunicazione alle famiglie».
TRUCCO SCOPERTO
Questo era, infatti, il “trucchetto” che fino ad ora era stato scelto dagli “irriducibili”, ovvero quanti hanno fatto della loro scelta di non vaccinare un principio irrinunciabile: prenotare la visita e poi, con varie scuse, farla slittare di volta in volta. A fine marzo, da una ricognizione su tutti gli iscritti nelle scuole polesane, il loro numero assommava a 98. Una ventina di giorni fa era stata fatta una ricognizione che comprendeva tutte le scuole e, in particolare, i nidi, visto che per alcuni di quelli rodigini non sembravano essere stati ancora vagliate tutte le singole posizioni. E’ qui che si è aperta un’ulteriore interlocuzione anche fra Ulss Polesana e Regione, con l’invito a tirare una linea e interrompere il continuo gioco al rinvio da parte di alcune famiglia. Ma di bambini lasciati fuori da scuola non ne risulterebbe nemmeno uno.
PRESIDENTE FISM
Come spiega Nicola Morini, presidente provinciale della Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne, che comprende tutti gli istituti paritari della provincia, «non risulta che ci siano state espulsioni, anche perché l’ultimatum è la scuola che deve intimarlo, sulla base delle segnalazioni che arrivano dall’Ulss sulla mancata vaccinazione. In ogni caso si tratta solo di rimandare il problema, perché a settembre chi non sarà in regola non si potrà iscrivere alla scuola dell’infanzia o all’asilo nido».
TEMA SCOTTANTE
Il problema, quindi, resta “congelato” per tutta l’estate, ma potrebbe esplodere in tutta la sua virulenza con l’inizio del nuovo anno scolastico. I genitori del fronte no-vax sembrano decisi a portare avanti la loro battaglia. Per quanti hanno la possibilità di farlo, potrebbe essere seguita la linea dell’astensione scolastica, rimandando ulteriormente il tutto. Ma la questione dei “renitenti al vaccino obbligatorio” sarà sicuramente un tema che accenderà nuovamente il dibattito politico nei prossimi mesi.
Ultimo aggiornamento: 09:01 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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