Presa Sabrina, la superlatitante: con 10 alias ha razziato il Nordest, deve scontare 16 anni

Venerdì 15 Giugno 2018 di Paola Treppo
Presa Sabrina, la superlatitante: con 10 alias ha razziato il Nordest, deve scontare 16 anni
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PORDENONE - Rintracciati dalla polizia di Stato in Francia e Belgio tre latitanti. Nei giorni scorsi, infatti, le indagini dalla sezione catturandi della squadra mobile di Pordenone, hanno messo fine alla latitanza, durata 4 anni, della  croata Sabrina Osamic, 34 anni, residente  a Milano, nomade senza fissa dimora, con oltre 10 alias. La donna deve scontare una pena residua di 16 anni, 6 mesi e 2 giorni di reclusione per vari reati tra i quali numerosi furti.

La donna dai 10 alias
Nei confronti della 34enne è iniziata la procedura per la estradizione. La cittadina croata ha riportato varie condanne emesse dai Tribunali di Udine, Trieste, Venezia, Brescia, Gorizia, Treviso, Pordenone e dai Tribunali per i minorenni di Milano, Bologna, Brescia e Venezia per numerosi reati, in prevalenza furti aggravati, anche in abitazione, ma anche per false dichiarazioni sulle proprie generalità e per porto di oggetti atti a offendere.

La latitante era a Marsiglia, in Francia, dove è stata fermata lo scorso 9 giugno; è stata arrestata in esecuzione di mandato di arresto europeo spiccato dalla Procura di Pordenone. L'operazione è stata eseguita in coordinamento
con la Direzione centrale della polizia criminale - Servizio per la cooperazione Internazionale di polizia e con la polizia di Stato di Pordenone e le autorità di polizia francesi.   

Quattro sentenze di condanna 
Lo scorso 9 giugno è stato localizzato e arrestato in Belgio il cittadino rumeno Neculai Avurvarei, 41 anni. Il catturando, una volta estradato, dovrà scontare la pena di 4 anni e 27 giorni di reclusione a seguito di quattro sentenze di condanna per i reati di furto, anche aggravato, e ricettazione, commessi tra il 2008 e 2009. 

Armi
Lo scorso 9 giugno, in Francia, il cittadino congolese Roger Barbi, 45 anni, colpito da un provvedimento di cattura emesso dalla Procura della Repubblica di Pordenone nel 2017; l'uomo deve scontare la pena di un anno e 2 mesi di reclusione per delitti sull'uso e la detenzione di armi, per la violazione degli obblighi di assistenza famigliare e violazione di domicilio. 
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