Eroina gialla in omaggio dal pusher: due giovani salvati dall'overdose

Mercoledì 13 Giugno 2018
Eroina gialla in omaggio dal pusher: due giovani salvati dall'overdose
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BELLUNO - L’acquisto “grosso” di droga a Mestre, dal marocchino, in via Piave di fronte alla stazione, e in omaggio un assaggio di eroina gialla. I tossicodipendenti ne parlano come l’eroina più buona del mondo, perché è talmente pura, non tagliata, che basta una dose al giorno “per stare bene”. Una droga che però, soprattutto per i ragazzini alla loro prima volta, può essere letale. Una sostanza killer che ha già mietuto diverse vittime a Mestre nell’autunno scorso e che ha rischiato di far male anche qui in città. Sono due, infatti, i bellunesi che negli ultimi tempi sono finiti all’ospedale con i sintomi tipici di overdose, dopo aver assunto l’eroina gialla. I ragazzi si sono salvati: la vicenda risale a un mese fa, ma è trapelata solo ora. La polizia di Stato sta svolgendo un’attività di prevenzione e repressione dello spaccio, sia tramite il controllo del territorio che con indagini che ricostruiscono i canali di approvvigionamento dei ragazzi bellunesi.
L’INDAGINE
Un arresto e due denunce a piede libero e quasi un chilo di droga sequestrata. È questo il bilancio dell’indagine coordinata dal sostituto procuratore Marco Faion portata avanti con gli agenti della squadra Mobile, diretti dal vicequestore Vincenzo Zonno. È stato ricostruito e stroncato il mercato di spaccio che riforniva le zone di San Vito, Borca e Cortina, che registrava dei picchi nel massimo afflusso di turisti. A finire in cella Daniele Villa, classe 1974 di Forlì, che aveva continuato con il suo “lavoro” di coltivatore di marijuana e spacciatore anche dopo essere finito ai domiciliari. L’indagine era partita proprio dal primo arresto del 31 marzo scorso, quando Villa venne fermato all’uscita dell’autostrada A27 diretto alla sua casa di San Vito di Cadore. Aveva un carico di droga nascosto tra generi alimentari sulla sua potente Bmw bianca 320, che è stata sequestrata come lo stupefacente che trasportava che aveva un valore di 5mila euro. Finì ai domiciliari ma non si fermò. «Quella droga - ha spiegato ieri in una conferenza stampa in Questura il vicequestore Zonno - era destinata al Cadore».
IL BLITZ
Il 18 aprile nel blitz della squadra mobile bellunese con i colleghi di Forlì gli agenti hanno trovato 600 grammi di marijuana già essiccata, nascosta e coltivata in un pozzetto di plastica. Aveva un valore commerciale di 2mila 500 euro. Aveva anche 10 piantine oltre a irrigatori e lampade utilizzate per la coltivazione. Il “laboratorio” era stato ricavato in una rimessa che era accanto all’abitazione dove viveva con i genitori (estranei alla vicenda). Era su un soppalco. In contemporanea quella mattina del 18 aprile sono scattate anche diverse perquisizioni in 6 famiglie tra Cadore, tra Borca, San Vito e Cortina. Sono finiti nei guai due cadorini, che lavorano nella ristorazione. Si tratta di un 24enne che a San Vito nascondeva 100 grammi di hashish e un grammo e mezzo di eroina gialla. E di un 21enne che aveva 50 grammi di hashish nella sua casa di Borca. La sostanza non è sfuggita al fiuto del pastore tedesco “Kamikaze”, arrivato da Padova, che ha supportato i poliziotti. La droga era nascosta in posti impensabili: sul lampadario di casa o nel letto in camera. 
LE COMPERE
Era stata acquistata il giorno prima in via Piave a Mestre, dove diversi bellunesi vanno a rifornirsi. I ragazzi, entrambi denunciati per detenzioni ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, erano andati a fare “compere” da un magrebino, che non è stato identificato. Erano partiti in treno da Calalzo, lasciando i cellulari spenti e a casa. Un modo per evitare di venire incastrati dalla polizia. Parlavano in codice chiamando la droga “sciroppo”. Hanno comprato solo la partita di hashish, che era destinata a altri ragazzi cadorini, ma il pusher aveva regalato, per fidelizzarsi il cliente, l’assaggio di roba gialla. 
Ultimo aggiornamento: 11:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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