Viso scoperto in gioielleria, stop a caschi, occhiali e veli

Mercoledì 13 Giugno 2018 di Melody Fusaro
Viso scoperto in gioielleria, stop a caschi, occhiali e veli
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Se vuoi entrare in gioielleria o in oreficeria devi farti riconoscere. Sarai il benvenuto solo se sfili il casco, togli sciarpa, occhiali da sole e cappello, o magari sollevi il burqa scoprendo il volto. In caso contrario la porta resterà chiusa. La campagna di sicurezza è della Confartigianato metropolitana ed è rivolta a tutti i gioiellieri, orafi e orologiai, soci della federazione, che decideranno di aderire. Sulla vetrofania che sarà esposta sulle porte dei negozi compare un casco, il più classico degli strumenti che i rapinatori usano per nascondere il volto alle telecamere di sicurezza, con l’invito a mostrare bene la faccia prima di entrare. Ma anche gli occhiali da sole e i cappelli che mascherano troppo il viso non saranno i benvenuti.
 
VELI E BURQA
L’invito a garantire la serenità dei gioiellieri riguarda anche il burqa, su cui però l’associazione vuole fare delle precisazioni: «Evitiamo speculazioni - spiega Claudio Dozzo, presidente della Federazione Artistica di Confartigianato: non si tratta di questioni religiose o culturali e tutti sono i benvenuti. Le persone hanno diritto di vestire secondo le loro tradizioni ma è chiaro che questo non garantisce la sicurezza e noi dobbiamo evitare che un malintenzionato possa sfruttare questa particolare e delicata situazione per commettere un reato. Si tratta semplicemente di un modo di tutelare i titolari di attività a rischio e anche gli stessi clienti».
FURTI E RAPINE
Sempre più spesso, secondo la federazione metropolitana della Confartigianato, attività come quella degli orafi, gioiellerie e orologiai sono vittime di furti e rapine. «A livello nazionale - aggiunge Dozzo - l’associazione ha rilevato che numerosi furti con destrezza in questo tipo di esercizi vengono compiuti da persone che si celano dietro cappellini con frontino, qualche volta sotto un casco, per nascondersi dalle telecamere». Ma prossimamente la campagna sarà proposta anche ad altre tipologie commerciali a rischio e contatto diretto con il pubblico.
«Furti con destrezza, rapine ed altre azioni criminali magari messe in atto con abilità o estrema violenza sono all’ordine del giorno e come imprenditori ci sentiamo assediati. Un cliente che vuole entrare in negozio con il volto semi coperto rappresenta ormai per noi un segnale di pericolo che deve essere gestito con un certo rigore e anticipo. Da qui l’iniziativa».
ADESIVO E ADESIONI
E in vista dell’estate, quando con il turismo aumentano le “facce nuove”, sono già molti gli esercenti pronti ad aderire. L’adesivo che la Confartigianato distribuirà nei prossimi giorni ha lo scopo di informare il cliente che è importante evitare situazioni che possano allarmare: «Se non ti riconosco puoi farmi paura, come appunto quella di avere sul volto qualunque cosa che rende difficoltoso il riconoscimento della persona - conclude Dozzo - Se avere certe attività ormai mette così a rischio gli operatori non è colpa nostra e il nostro dovere è quello di tutelarci. Non sarà un obbligo per nessuno aderire, ma un’ulteriore tutela per la propria attività sì, a ognuno poi la libertà di fare ciò che crede».
Melody Fusaro
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Ultimo aggiornamento: 08:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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