Sgrida i ragazzini che giocano: preso a pugni in faccia da un papà

Martedì 12 Giugno 2018 di Alberto Comisso
La polizia sta indagando sul quanto accaduto
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PORDENONE È stato raggiunto da tre pugni al volto, almeno due dei quali gli hanno provocato la frattura delle ossa nasali. A colpirlo un vicino di casa perchè l’uomo avrebbe redarguito i figli dell’aggressore. Protagonista di questa disavventura Giulio Coccolo, 47 anni, che sabato pomeriggio, dopo essersi presentato in Questura tutto sanguinante, è stato trasportato con l’ambulanza all’ospedale di Pordenone. La prognosi è di 20 giorni.  
Quello che si è consumato in un caldo pomeriggio di inizio giugno è l’epilogo di una serie di tensioni tra residenti di un complesso condominiale di due scale dovute, in particolar modo, all’inosservanza del regolamento che vieta, per ragioni di sicurezza, di giocare a pallone, correre in bicicletta con i pattini ed altro sotto il porticato e nel giardino.
IL REGOLAMENTO
Regolamento che, secondo il malcapitato 47enne, viene puntualmente disatteso tant’è che nel tempo, tralasciando la questione del rispetto degli orari del silenzio, danni sono stati riscontrati ad una porta finestra, ad un portabiciclette e all’erba del giardino stesso. Tant’è che, a più riprese, la questione è stata sottoposta all’amministratore condominiale. Sabato pomeriggio l’uomo, in cerca di un po’ di refrigerio, si era spostato nella terrazza del suo appartamento al primo piano. «Come accade puntualmente – allarga le braccia – mi sono subito accorto che sotto il porticato c’erano alcuni bambini che stavano facendo confusione: un rumore insopportabile, tra pallonate e schiamazzi continui. La mia compagna, dalla finestra, li ha richiamati e, per tutta risposta, si è sentita dire di stare zitta che tanto nessuno l’avrebbe ascoltata». Coccolo ha cominciato a perdere la pazienza. E' sceso una prima volta ma quando i ragazzini l’hanno visto sono scappati. Nemmeno il tempo di risalire le scale che la situazione era tornata come prima. Se non peggio. «Dalla finestra ho urlato loro di darsi una calmata, che avevano rotto le scatole. Sa cosa mi hanno risposto? Mi hanno letteralmente mandato a quel paese, con parole irripetibili, intimandomi di stare zitto».
REDARGUITI
Il 47enne non ci ha più visto e, dopo essere nuovamente sceso, li ha ripresi con fare piuttosto deciso. Non avrebbe mai pensato, però, di dover affrontare il padre di uno di loro che, insieme al figlio più grande e ad altri due residenti, hanno atteso che rientrasse. Dalla parole si è passati in pochissimo tempo alle mani. «Mi ha minacciato, dicendomi che se lo avessi rifatto mi avrebbe spaccato la faccia». Così è stato: «Mentre il figlio mi teneva ferme le braccia perché non potessi muovermi – Coccolo ricostruisce quei terribili istanti – l’altro uomo mi ha sferrato una serie di pugni al volto, provocandomi, come da referto medico, la frattura delle ossa nasali». Accompagnato dalla fidanzata, l’uomo, con il volto sanguinante, si è rivolto in Questura. E’ qui che, nel giro di pochi minuti, è arrivata l’ambulanza del 118; il personale sanitario, dopo avergli prestato le prime cure, lo ha trasportato all’ospedale Santa Maria degli Angeli.
LA QUERELA
Ieri mattina, invece è tornato in Questura ma questa volta per sporgere querela nei confronti di chi l’aveva aggredito. Le indagini sono in corso e gli agenti delle volanti, che già nel tardo pomeriggio di sabato avevano compiuto un sopralluogo nell’area dove poco prima si era verificata l’aggressione, hanno raccolto le testimonianze di chi ha assistito alla scena. A questo proposito pare che qualcuno abbia notato il 47enne strattonare uno dei bambini, provocando così la reazione violenta del genitore. «Dopo questo episodio – è l’amara considerazione – ho deciso di andarmene dal condominio nel quale vivo ormai da sei anni. Così non si può più andare avanti. Quello che mi fa più specie è il fatto di aver trovato la solidarietà da parte di pochissime persone».
Alberto Comisso
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Ultimo aggiornamento: 10:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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