Calcio giovanile choc: la finale finisce ​a scazzottate in campo

Lunedì 11 Giugno 2018 di Giulio Mondin e Michele Miriade
Calcio giovanile choc: la finale finisce a scazzottate in campo
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MONTEBELLUNA - L'arbitro fischia il fallo. È carica al portiere. Ma l'avversario, invece di fermarsi e tornare in difesa, calcia il pallone e lo insacca in rete, a gioco fermo. Niente di eclatante, scene così se ne vedono continuamente allo stadio o in tivù. Ma ieri la tensione in campo era alle stelle: c'era in gioco il titolo provinciale Allievi e mancavano ormai pochi minuti al fischio finale. E il portiere del Portomansuè, nonostante il direttore di gara gli avesse appena dato ragione, non ci ha più visto. Ha spinto l'avversario a terra e lo ha colpito con due cazzotti sul volto, facendolo stramazzare. Uscirà in barella. Poi gli spintoni, la situazione che rischia degenerare e il pubblico sugli spalti, per lo più genitori dei giovani calciatori, 16 anni appena, esterrefatto. È di certo una brutta  pagina di calcio giovanile quella scritta ieri a Montebelluna durante la finale vinta dal Treviso contro il Portomansuè. Di quelle che gettano alle ortiche il lavoro di un'intera stagione, al di là del risultato sportivo. Con tanto di arrivo dei carabinieri sul terreno di gioco. «Non ci sono giustificazioni per quello che è successo - si cosparge il capo di cenere Roberto Lucchese, dirigente del Portomansuè -. La partita era molto sentita essendo una finale, pure un po' nervosa, ci sta, ma qualcuno non ha retto ed ha perso la testa. Sono ancora incredulo. Sul risultato di 3-1 per il Treviso, e con pochissimo tempo ancora sul cronometro dell'arbitro, il portiere del Portomansuè ha spinto a terra e poi colpito con un paio di pugni il giocatore avversario. La colpa dell'attaccante trevigiano, se così si può definire, sarebbe stata quella di aver calciato la palla in rete dopo che il direttore di gara aveva interrotto il gioco a favore dello stesso portiere. Così il giovane del Portomansuè si è avventato sul giocatore biancoceleste che, colpito al volto, è rimasto a lungo a terra per poi venire adagiato su una barella e portato negli spogliatoi. Dove, dopo alcuni attimi di smarrimento, si è poco alla volta ripreso e, dolorante ad uno zigomo, ha preferito non ricorrere alle cure ospedaliere nonostante l'arrivo di una ambulanza. Dall'altra parte il portiere veniva a stento trattenuto dai compagni, per poi essere allontanato dal terreno di gioco. In questo seguendo la stessa strada di altri due giocatori portuensi e dell'allenatore Bianco, già espulsi in precedenza.

TENSIONE IN TRIBUNA
Animi surriscaldati soprattutto nella ripresa, dopo che il primo tempo aveva visto il Treviso mettere a segno ben tre reti. Poi nei secondi quarantacinque minuti il gol del 3 -1 ha forse contribuito ad aumentare le tensioni in campo, ed anche in tribuna, dove si è assistito ad una lunga serie di insulti da parte e delle tifoseria. Con qualche esagitato che, nel caos finale seguito all'aggressione, ha pure cercato di scavalcare le recinzioni per entrare in campo. Il tutto davanti ad intere famiglie che si erano accomodate sugli spalti - anche con bambini piccoli - per passare una mattinata di sport e festa.

A fine partita, una volta calmati gli animi, i giocatori del Portomansuè si sono scusati con gli avversari e il pubblico. E il presidente Lucchese ha subito scritto una lettera al collega del Treviso, Luca Visentin, specificando che «il gesto del giocatore, ingiustificabile, verrà sanzionato con un provvedimento immediato che anticipa quello della giustizia sportiva. Abbiamo creato il settore giovanile non solo per insegnare ai ragazzi il calcio, ma soprattutto i valori». 
Ultimo aggiornamento: 18:49 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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