Spread sfonda quota 200, Borsa giù

Venerdì 25 Maggio 2018
Spread sfonda quota 200, Borsa giù
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Mercati in tensione mentre il premier incaricato Giuseppe Conte cerca di trovare l'intesa su alcuni ministri chiave, come il Tesoro. Lo spread torna a salire paurosamente mentre la Borsa di Milano scende. Schiacciata dalle incognite politiche anche la piazza di Madrid. E Moody's mette sotto osservazione il rating Baa2 dell'Italia per un possibile downgrade.

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Lo spread. Il differenziale tra i titoli decennali italiani e tedeschi, termometro della fiducia degli investitori sull'Italia, dopo una fiammata in avvio e un rallentamento sui 195 punti base, è risalito fino a quota 215 dai 191 punti della chiusura di ieri, toccando i massimi da aprile del 2017.

Poi nel finale torna indietro di nuovo verso quota 200, a 206. Il rendimento del decennale italiano sfonda quota 2,50% fino al 2,54%, segnando i massimi da ottobre 2014. A Milano l'indice guida Ftse MIb perde invece quasi il 2% zavorrato dai bancari. 

L'indice Ftse Mib di Piazza Affari, alla vigilia del week end probabilmente decisivo per la formazione del Governo M5S-Lega, ha perso un altro 1,54%: il principale indice della Borsa milanese ha ceduto il 4,3% nell'ultima settimana e oltre il 7% nelle ultime due settimane in cui è entrata nel vivo la trattativa tra la Lega e il Movimento 5 Stelle per la formazione della nuova maggioranza di governo. Lo scorso 7 maggio il Ftse Mib aveva toccato i massimi in chiusura da settembre 2008. Oggi vendite consistenti hanno colpito soprattutto il settore bancario: l'indice Ftse Italia Banche è arretrato del 3,4% tornando ai minimi da giugno 2017. Sul comparto ha pesato anche un report di Goldman Sachs che ha messo in evidenza i potenziali impatti delle politiche annunciate dal nuovo Governo sui piani di riduzione del rischio degli istituti.

Le performance peggiori sono state quelle di Banco Bpm (-7,3%), di Fineco (-4,3%) e di Mediobanca (-4%). Giù di quasi il 4% Intesa Sanpaolo e di oltre il 3% Unicredit. In netto calo i petroliferi: -2,5% Eni. 

Tornando ai titoli di Stato, si appiattisce la curva dei rendimenti, segno di tensione per i mercati e di accresciuta incertezza nel breve termine. Lo spread tra i titoli a due anni italiani e quelli tedeschi si allarga di 30 punti base, più dell'ampliamento del differenziale tra i decennali dei due Paesi. Lo spread dei titoli a due anni, i cui rendimenti sono ai massimi dal 2014, balza così a 118 punti base, con i nostri titoli che hanno un rendimento positivo dello 0,5% e quelli tedeschi che hanno un rendimento negativo dello 0,64%. Continuano anche a salire i contratti credit-default swap a cinque anni, altro indicatore del rischio-Paese, che oggi segnano +14 punti base a 164. 

Moody's. Nel mettere sotto osservazione il rating italiano l'agenzia statunitense Moody's parla di rischio di indebolimento del bilancio e stallo delle riforme strutturali. ll rischio di un'uscita dell'Italia dall'Eurozona resta molto basso, afferma Moody's. «Il presidente italiano ha un significativo potere per assicurare che qualunque governo italiano onori gli impegni internazionali, inclusi quelli assunti con l'appartenenza all'area dell'euro». «Il contratto» di Lega e Movimento 5 Stelle «include potenziali costose misure su tasse e spesa, senza una chiara proposta su come finanziarle», prosegue Moody's. «Anche se alcune delle proposte originarie della coalizione sono state modificate nell'accordo finale, queste portano lo stesso a una più debole, e non più forte, posizione di bilancio andando avanti».

Ultimo aggiornamento: 26 Maggio, 15:19 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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