Isola dei famosi? No, è il casone di Viti, 80 anni, amato dai Vip

Giovedì 10 Maggio 2018 di Paola Treppo
Witige Gaddi e il suo casone nella laguna di Grado

GRADO (Gorizia) - «Vengano, vengano, va bene... ma solo le "mamole" belle» dice sorridendo Witige riferendosi alle belle donne, mentre dal casone parte col suo barchino alla volta del battello Santa Maria. Capitan Nico grida da lontano: «Viti, vieni a prenderci, dai che ci manda Andrea», perché per raggiungere la pittoresca isola di Witige Gaddi, un tradizionale casone nella laguna di Grado, serve un natante che ha poco pescaggio; l'acqua è bassa, meglio non rischiare. Viti, come lo chiamano gli amici, ha 80 anni. Ha girato il mondo e vuole continuare a esplorarlo ancora. Ma il suo cuore batte per "sua" isola, dove accoglie solo chi gli garba.  

I viaggi intorno al mondo
​Caricate le "mamole" sul barchino, Witige dispone la sistemazione degli ospiti improvvisati davanti e dietro il natante, perché sia ben bilanciato. Poi mette in moto e si parte. Poche decine di metri e si arriva sul porticciolo in legno. Si sbarca e ci si addentra nel paradiso di Viti, il casone Bevilacqua.

Qui una miriade di oggetti, foto e documenti raccontano la vita di questo eccentrico lupo di mare, con la passione per le donne e per i viaggi intorno al mondo: «Qui c'è il solarium per le signore» e indica un piccolo praticello verde puntellato da vasi di fiori. «Le "mamole" possono prendere il sole liberamente. Quando torno sul casone con la barca mi metto a cantare forte, così mi sentono e si rivestono...». 

I vip
​Poi una birra seduti a tavola, rigorosamente in una tazza, non certo nel boccale o nel bicchiere di vetro: «Qui ci sono stati tanti personaggi famosi, nei decenni, come Sarah Ferguson, Ranieri di Monaco, Laura Pausini, Roberto Baggio, Richard Gere, per fare qualche esempio che mi ricordo». Anche Vasco Rossi, che Viti non sapeva chi fosse, perché in casone non ha radio né tv. Lo ha fatto entrare lo stresso.

I gatti gli fanno compagnia
Così, alla fine, pure Gaddi è diventato una celebrità. Anche se continua a vivere in maniera molto semplice: una felpa, un cappellino, vecchi piatti e bicchieri nella credenza di legno, padelle e una macchina da cucire che avrà cent'anni. I gatti gli fanno compagnia. Witige, un nome importante, quello del re degli Ostrogoti, è un appassionato di fotografia, un curioso di natura. Un amante del bello, della vita. Un gentilissimo e simpatico burbero di mare. 

Le foto di Viti
​Sembra scontroso ma il suo è un animo sensibilissimo; basta guardare le sue foto per cogliere la grazia con cui cattura l'attimo. Le sue immagini sono state esposte in tutto il mondo: Parigi, Vienna, New York, Vienna. Ti guarda serio, poi sorride: «Sei bella sì, ma sei anche furbetta... si vede dagli occhi», e ti offre da bere. «Sopra c'è il piano dove...» sì, insomma, dell'amore.

La Patagonia 
Viti fa fare il giro del casone; è molto ospitale. Del resto ha è un uomo di mondo, perché il mondo lo ha visto quasi tutto: Nord America, Caraibi, ha attraversato Capo Horn, lo Stretto di Magellano, il Capo di Buona Speranza. Ha raggiunto Mosca, Pechino. Gli resta nel cuore la Patagonia, che ha dato il nome al suo barchino. E anche alla sua felpa. Un uomo da film. Con le foto delle donne che ha amato, appese nel casone.

Pescatore e attore 
​La mamma di Viti, Valeria, andava a vendere il pesce in bicicletta nei paesi del Friuli, con le cassette in testa. Il padre, Ernesto, era un velista. Witige ha fatto un po' di tutto, nella vita: macchinista, ritrattista, pescatore.

Un regista austriaco lo ha voluto come attore nel suo film Stella di Mare dove si racconta, guarda caso, di una donna che si innamora perdutamente di un pescatore. 

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 11:57 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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