Una fonte militare israeliana ha ammesso, in una dichiarazione al New York Times, l'attacco alla base T4 di Tayfur in Siria da cui era partito un drone armato contro lo Stato ebraico, un raid che ha preceduto l'attacco di Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna contro obiettivi siriani. «È stata la prima volta che abbiamo attaccato obiettivi iraniani dal vivo, sia edifici sia persone», ha spiegato la fonte al giornalista Thomas Friedman.
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Poi, riferendosi al drone partito da quella base, ha aggiunto: «Questa è la prima volta che abbiamo visto l'Iran, e non chi agisce per conto suo, fare qualcosa contro Israele. E ciò ha aperto un nuovo periodo».
Secondo la fonte militare sentita dal quotidiano americano, l'incidente di febbraio, quando Israele ha abbattuto un drone iraniano entrato nel suo territorio dalla Siria e ha poi condotto una rappresaglia aerea, ha aperto una nuova fase. «È stata la prima volta che l'Iran ha fatto qualcosa contro Israele, senza passare attraverso una forza per procura».
I vertici israeliani hanno ripetuto più volte negli ultimi mesi di voler impedire in ogni modo che forze militari iraniane vengano dispiegate permanentemente a ridosso del loro confine settentrionale. Nel raid della notte fra l'8 e il 9 aprile, sono rimasti uccisi sette militari iraniani fra cui il colonnello Mehdi Dehghan, che comandava l'unità di droni della base T4, a est di Homs, nella Siria centrale.
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