PADOVA - È morta per un infarto intestinale Michela Ravazzolo di 47 anni residente a Salboro. Per il suo decesso il sostituto procuratore Emma Ferrero ha iscritto nel registro degli indagati tre medici, accusati di omicidio colposo. Il corpo della donna è stato sottoposto all'autopsia eseguita dal medico legale Paolo Fais dell'Università di Bologna. La famiglia della 47enne ha ingaggiato come avvocato Roberto Bondì del foro di Venezia e come medico legale Gianni Maria Barbutti. L'esame ha portato alla luce la causa del decesso, riconducibile a un infarto intestinale. «Ora per avere il quadro completo - ha dichiarato il legale Bondì - dobbiamo aspettare sessanta giorni, quando saranno pronti anche altri esami. È necessario capire se Michela poteva essere salvata e se i medici che l'hanno avuta in cura hanno agito al meglio».
La notte tra Pasqua e Pasquetta Michela, dipendente della Steiel Elettronica, ha accusato forti crampi allo stomaco e vomito. Preoccupata ha chiamato la guardia medica e un dottore si è recato nella sua casa per visitarla. Il medico ha riscontrato nella paziente una infiammazione allo stomaco riconducibile a una gastrite e le ha prescritto dei medicinali per curare il bruciore allo stomaco e bloccare la nausea. Ma la 47enne padovana, dopo una notte insonne, la mattina di Pasquetta stava ancora male e sempre con gli stessi sintomi: crampi allo stomaco e vomito. Spossata dalla stanchezza e dal dolore si è recata al pronto soccorso dell'ospedale civile...
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