Finti avvocati e falsi abbonamenti: truffa da 150mila euro ai sacerdoti del Nordest

Domenica 15 Aprile 2018
Finti avvocati e falsi abbonamenti: truffa da 150mila euro ai sacerdoti del Nordest
PADOVA - Si è conclusa nella mattinata di ieri, con l’arresto di quattro italiani, un importante operazione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Padova. I quattro sono ritenuti sodali in un associazione a delinquere dedita a commettere truffe in danno per lo più di anziani sacerdoti o comunque di persone anziane. Sono 15 i colpi messi a segno dal 2016 ad oggi, per un bottino totale di 152mila euro. In manette sono finiti Fabio Sacchi (classe 1968), Mario Giordo(1956), Claudio Piacente (1982) e Concetta di Franco (1973).

PERICOLOSI E SPREGIUDICATI
Nei loro confronti il GIP del Tribunale di Monza, dottoressa Pansini, accogliendo il quadro accusatorio proposto dal Pubblico Ministero Forieri, frutto della condivisione delle risultanze investigative fornite dai Carabinieri della Stazione di Padova-Prato della Valle, un'ordinanza di custodia cautelare in carcere in considerazione del fatto che se lasciati in libertà avrebbero potuto commettere altre truffe in danno di persone particolarmente vulnerabili a causa dell’età e soprattutto della loro formazione morale, soprattutto in considerazione del fatto che anche dopo che furono oggetto di perquisizione un anno addietro hanno continuato a delinquere con lo stesso modus operandi.

IL FINTO STUDIO LEGALE E QUEI FALSI ABBONAMENTI A RIVISTE
I quattro avevano allestito, degli studi legali virtuali, creando tramite provider specializzati, e-mail e numeri telefonici, apparentemente plausibili, e spacciandosi appunto per avvocati, contattavano le vittime per telefono avvisandoli che erano venuti a conoscenza di un loro contenzioso pendente presso il Tribunale di Milano, per controversie relative al mancato pagamento di abbonamenti di prodotti editoriali. Di fatto promettevano che con la loro intermediazione, il fantomatico debito maturato, sempre prospettato molto esorbitante (non meno di 150mila euro) poteva essere estinto con una cifra molto più bassa che di solito oscillava tra i 10mila e i 30mila euro.

VITTIME SCELTE IN MODO MIRATO
La banda aveva veri e propri elenchi di potenziali obiettivi e procedevano in maniera sistematica. Le prede più ambite sono risultate essere proprio gli anziani prelati tanto è che dei 15 casi accertati ben 13 sono sacerdoti molto anziani. Questi ultimi indeboliti sia dall’età che da una formazione morale che tenta di escludere la malizia e aumentare la  fiducia verso il prossimo sono quelli che hanno pagato il conto più salato. Le vittime risiedevano tutte in province del nord Italia: Padova, Rovigo, Treviso, Gorizia, Udine, Trento, Brescia.

IL SACERDOTE PADOVANO CHE HA FATTO SCATTARE L'INDAGINE
Le indagini partono a settembre del 2016 dalla denuncia raccolta dai Carabinieri della Stazione di Padova-Prato della Valle ad un anziano sacerdote di 80 anni. Per il Comandante del reparto e per i suoi uomini è diventato un punto di orgoglio capire chi avesse circuito l’anziano prelato per oltre 10mila euro facendo leva sulla sua minore capacità difensiva. Dagli accertamenti iniziali, agli investigatori si apre lo spaccato di un mondo fatto di menzogne e bugie, di falsi avvocati e studi legali, di tecnologie legali usate in modo fraudolento, di atti falsificati ad hoc. In questo ginepraio iniziano a destreggiarsi fino ad individuare i conti correnti su cui finivano i soldi truffati alle ignare vittime e dai cui arrivano agli arrestati. Tanta la sfrontatezza del quartetto che neanche dopo aver subito una perquisizione a marzo 2017, in cui vennero sequestrate carte di credito, personal computer e documentazione varia che ha poi corroborato l’odierno quadro indiziario, hanno smesso di delinquere. Gli arresti sono stati associati alle casa circondariali di Monza e Milano.
Ultimo aggiornamento: 11:55 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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