Sparo di arma da fuoco contro auto: «Sono stato io, per errore»

Sabato 14 Aprile 2018 di E.B.
Sparo di arma da fuoco contro auto: «Sono stato io, per errore»
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TRIESTE - Svolta nelle indagini dei carabinieri e dei Ris di Parma sul "proiettile" volante calibro 9 che giovedì 12 aprile è stato sparato contro un'auto parcheggiata in via Cantù. All'interno, al posto di guida, era seduto il conducente che è rimasto miracolosamente illeso ma il colpo di arma da fuoco ha frantumato il finestrino posteriore.

Dopo l'appello diffuso ieri dai carabinieri ai residenti della zona affinché fossero di aiuto per risalire al responsabile del gesto, una persona ha ammesso che, mentre puliva la sua pistola, è esploso accidentalmente un colpo. Dunque si sarebbe trattato, stando all'ammissione, di un errore.  I militari stanno compiendo verifiche ma, secondo quanto si è appreso, la dichiarazione sembrerebbe attendibile. Gli accertamenti vengono condotti d'intesa con la Procura della Repubblica e il Ris carabinieri di Parma. Il proprietario dell'auto inizialmente aveva pensato ad un atto vandalico. 



LA TELEFONATA: «SONO STATO IO»
L'uomo ha telefonato alla Centrale Operativa di via dell’Istria dichiarando di essere stato lui ad esplodere il colpo di pistola che ha colpito il finestrino posteriore di un’autovettura parcheggiata in via Cantù, mentre il conducente era a bordo. Ricevuta la telefonata, i Carabinieri del Nucleo Investigativo si sono precipitati nell’abitazione dell’uomo, un professionista in pensione, al fine di condurlo in caserma per gli accertamenti e porre sotto sequestro l’arma, una SIG SAUER P226 calibro 9x21, regolarmente detenuta.



L’uomo, particolarmente affranto per l’accaduto, ha dichiarato di aver fatto partire accidentalmente il colpo mentre era intento nelle operazioni di pulizia dell’arma, sul balcone della propria abitazione. Non si era evidentemente accorto di avere inserito il “colpo in canna”. Aveva sperato che il proiettile si fosse perso tra gli alberi ma quando ha visto l’appello sui media, colto dal senso di colpa, ha deciso di contattare i Carabinieri. La Procura della Repubblica e i Carabinieri, infatti, pur ritenendo verosimile il racconto dell’uomo, vogliono verificare tutta la dinamica attraverso i necessari riscontri tecnico-scientifici: innanzitutto la verifica della traiettoria, considerato che il colpo è stato esploso dalla zona di Strada per Longera, ad una distanza di circa 1500 metri; inoltre, dovrà essere verificata la compatibilità dell’ogiva sequestrata all’interno dell’autovettura colpita con la canna della pistola sequestrata. Ogni canna di arma da fuoco, in linea di massima, lascia dei segni caratteristici sull’ogiva, consentendo (quando non eccessivamente deformata) di poter dimostrare la compatibilità.

 

Ultimo aggiornamento: 13:31 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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