Il chirurgo Sergio Dus, volontario ad Haiti con l'Amps per aiutare gli ultimi

Domenica 18 Febbraio 2018 di Daniela Pillon
Romeo, a sin. con Dus e un bimbo
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SACILE - Sergio Dus, chirurgo maxillo facciale, è appena rientrato dal suo ultimo viaggio nella Repubblica dominicana dove da oltre 10 anni, si reca a proprie spese, a volte da solo a volte in compagnia di altri colleghi o paramedici, per curare gli ultimi. Dus è uno dei soci fondatori dell'Amps, Associazione medici progetto smile fondata nel 2008, una realtà autofinanziata che opera nelle branche mediche dell'odontostomatologia, di pediatria, chirurgia orale, maxillo facciale, chirurgia plastica, ginecologia, medicina interna. Questo medico sacilese, insieme con i suoi colleghi, ha restituito il sorriso ad un numero imprecisato di haitiani, vittime di incidenti, di gravi patologie o deformazioni congenite.

Il suo ultimo viaggio lo ha fatto assieme al dottor Renato Romeo, stomatologo, con destinazione San Rafael de Yuma, provincia di Higuey, dove, in collaborazione con il Rotary club di Maniago-Spilimbergo e grazie alle donazioni di privati e personali, ha allestito una clinica rurale che offre le proprie cure per lo più agli haitiani che vivono in una parte dell'isola e costituiscono un quarto della popolazione. Molti di loro, per lo più analfabeti, ignorano addirittura la propria età e sembrano rassegnati ad una vita di stenti e di sofferenze. «Le condizioni in cui versano sono terribili. Una delle emergenze sanitarie spiega Dus è costituita dalle malattie sessualmente trasmissibili. Il papilloma virus, per esempio, colpisce il 25 per cento circa delle donne, soprattutto giovani. Ad ottobre è arrivata una richiesta d'aiuto per un progetto futuro per la prevenzione del tumore alla cervice uterina e alla mammella».
IL PROGETTO
«Si tratta di un progetto ambizioso - sottolinea Dus - che prevede il coinvolgimento di vari club e del Rotary internazionale che, mi auguro, darà la propria disponibilità. Numerose sono inoltre le malattie endemiche, dalla malaria alla tbc, dall'Aids al denguea (malattia infettiva tropicale trasmessa dalle zanzare). Un'altra emergenza è costituita dagli incidenti che provocano numerose vittime ogni anno. Gli haitiani che vivono nell'isola, circa quattro milioni di abitanti, guadagnano meno di un dollaro al giorno e non possono certo permettersi cure mediche. La maggior parte lavora nelle piantagioni di canna da zucchero aggiunge il dottore che regala il sorriso a chi soffre in condizioni igienico sanitarie drammatiche. La clinica di San Rafael è uno dei pochi punti di riferimento per la prevenzione e la cura. In questi anni, in parte con mezzi personali, io e i miei colleghi, a volte con la collaborazione del Rotary di Maniago-Spilimbergo, abbiamo fornito alla clinica numerosi dispositivi sanitari, dagli ecografi al monitor multiparametrico, dall'ambulanza o dai letti per la degenza all'elettrobisturi. Quest'anno, per esempio, abbiamo portato un elettrocardiografo e diversi strumenti chirurgici oltre a riempire le nostre valigie di farmaci, disinfettanti e tutto quanto ci è stato possibile per controllare i nostri interventi di chirurgia oro maxillo facciale e di odontostomatologia. Oltre che nella sala chirurgica della clinica rurale, abbiamo avuto a volte a disposizione la sala dell'ospedale pubblico».
VIAGGIO FRA I TERREMOTATI
Benché debba ancora riprendersi dal jet lag è rientrato in Italia venerdì - Sergio Dus sta già pensando ai viaggi futuri in quest'isola, piegata dal terremoto, spazzata dagli ultimi uragani estivi e dai gravi dissesti ambientali, dove la generosa opera dei medici dell'Amps ha finora restituito a tanti disperati la dignità, la salute e la vita.
 
Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 09:48 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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