PADOVA - «Non c'è democrazia interna, non c'è trasparenza. Non c'è più nessuno dei nostri vecchi capisaldi. Tutto è stato infangato, e ora è alla deriva». Gino De Pauli, 63 anni, portiere d'albergo in pensione e storico attivista del Movimento 5 Stelle, in una mano tiene una copia del giornale con l'ultima bufera sui rimborsi parlamentari, nell'altra mostra una vecchia chat interna. «Ci si spartiva il potere, l'ho capito nel 2012. I protagonisti dell'epoca sono gli stessi di oggi». A Padova De Pauli non era un grillino qualunque. È stato un attivista della prima ora. «Sono partito addirittura nel 2000 con il comitato vicentino No privilegi politici. Poi ho aderito al gruppo Amici di Beppe Grillo e a tutti i meetup, fino alla nascita del Movimento 5 Stelle, per cui ho dedicato anni intensi». Candidato alle Regionali del 2010 e alle Politiche del 2013, sempre in fondo alla lista. «Diranno che ora critico perché non ho mai ricoperto una carica, ma la realtà è che io non sono mai stato interessato alle poltrone».
Ma perché De Pauli alza la voce ben cinque anni dopo? «Per anni sono stato zitto perché non volevo danneggiare il Movimento, ma ora esiste più». Il suo voto andrà altrove? «Restituirò la scheda. Non mi sento rappresentato da nessuno»...
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