Banche, giusto non nascondere le realtà scomode ma doveroso segnalare anche quelle positive

Giovedì 8 Febbraio 2018
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Egregio direttore,
la settimana scorsa ho avuto a cena alcuni ex-bancari ed inevitabilmente si è parlato delle popolari venete. Ho letto ai commensali una lettera che a dicembre avevo indirizzato al quotidiano, che è stata ampiamente condivisa. Ho fatto presente come a differenza del passato non era stata ancora pubblicata; per i convenuti la motivazione doveva ricercarsi nella cruda realtà illustrata e come sicuramente la relativa stampa avrebbe prodotto ancora più rabbia e tensione nelle numerose persone coinvolte. Su tale affermazione mi sono trovato in netto disaccordo in quanto, come storico lettore, ho sempre apprezzato la disponibilità del quotidiano a pubblicare e commentare verità seppur scomode, dolorose ed esplosive. Gradirei una Sua risposta.


Lucio Marin
Padova


Caro lettore,
come può constatare chiunque legge questa rubrica, non è nostra abitudine né censurare le opinioni dei lettori né edulcorare la realtà. Semplicemente riceviamo più lettere (e non raramente troppo lunghe) di quante ne possiamo ospitare. Inevitabilmente alcune restano fuori. Detto ciò, la sua lettera conteneva una lunga e preoccupata analisi sulle possibili negative conseguenze che l'assorbimento da parte di IntesaSanpaolo delle due ex popolari venete poteva avere su molte imprese del territorio. E si concludeva con queste parole: «Su questo scenario preoccupante, potremmo assistere in Veneto ad un ulteriore bagno di sangue con aziende che potrebbero cessare l'attività lasciando a casa migliaia di operai. Le istituzioni appaiono silenti». Come vede, per quanto cruda possa essere, non abbiamo alcuna problema a pubblicare questa sua previsione. Ma devo anche sottolineare che non mi pare di cogliere segnali che vanno nella direzione da lei temuta. Certamente per qualche azienda non si è trattato di un passaggio indolore, ma il sistema veneto, pur nelle difficoltà, sta dimostrando una notevole capacità di reazione e di adattamento. E anche le istituzioni non sono così silenti, come dimostrano le recenti azioni messe in campo da Veneto sviluppo. Anche questo va sottolineato. Perché se è doveroso non nascondere le realtà scomode, lo è altrettanto registrare quelle positive. Poche o tante che siano.  
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