La Marca degli autovelox: decuplicati gli incassi

Mercoledì 7 Febbraio 2018 di Mattia Zanardo
La Marca degli autovelox: decuplicati gli incassi
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TREVISO - Prima erano il fischio e la paletta. Poi è arrivato il flash dell'apparecchiatura piazzato dalla pattuglia. Ora con gli autovelox fissi sembra proprio non esserci partita, stando ai risultati in termini di infrazioni rilevate. L'effetto deterrenza su cui puntano Comuni e forze dell'ordine per ridurre gli incidenti ancora elevati, si lega alla polemica sulle entrate e i bilanci.

Il divario balza gli occhi: nei comuni con velox fissi le entrate da multe sono spesso oltre 10 volte superiori. A Motta di Livenza la voce ammonta a un milione e mezzo di euro nel 2017, di cui un milione e 412mila  grazie al nuovo autovelox installato a giugno lungo la Postumia. Dal municipio, peraltro, fanno notare come di questo tesoretto l'ente riceva effettivi versamenti per 963mila euro. Non solo, da questa cifra, bisogna poi detrarre 292mila euro della quota spettante alla Regione (la strada è regionale), 422mila di spese (tra cui l'acquisto e l'assunzione di un addetto per le notifiche), 10mila per la licenza, 12mila per la manutenzione. Insomma, alla fine, in cassa rimangono poco meno di 140mila euro.

I Comuni presi in considerazione sono 20. Treviso (2 velox fissi) ha messo via quasi 7 milioni (6.998.000 euro nel 2017 e nel bilancio 2018 ne stima 6.5). Castelfranco raccoglie  464.193 euro con due apparecchi mobili (stima: 664.193). Montebelluna: 360mila anche qui con due apparecchi mobili (nel 2018 stimati solo 10mila euro). Vedelago (265mila euro che però quest'anno verranno quasi raddoppiati) e Oderzo (400mila euro di introiti anche qui con due dispositivi mobili ma 20mila euro in meno previsti nel 2018). Detto di Motta che ha mantenuto inalterata la media incassi per il 2018 (un altro milione e mezzo), non possiamo non parlare di Riese (2 milioni incassati, 2 previsti, un solo velox fisso pur se distribuiti all'interno di un consorzio) di Castello di Godego (700mila euro in cassa, 900mila nel 2018, 1 fisso e due mobili) e Mogliano che dai 990mila portati a casa nel 2017, stima di passare a un milione e 100mila pur disponendo finora di un solo apparecchio mobile.

L'analisi continua con Vittorio Veneto (300mila, anche nel 2018, 2 mobili), Conegliano (844mila, anche nel 2018, 1 mobile), Villorba (692mila, stimati anche per quest'anno, 2 mobili) dove incide molto il T-Red all'incrocio di Strada ovest. Poi però si scende di brutto dove mancano le apparecchiature di rilevamento: Susegana ha messo da parte 37.500 euro (70mila nel 2018), Preganziol 130mila, Valdobbiadene 27mila (stima 2018: 40mila), Breda 43mila, Spresiano 40mila (stima 2018: 50mila), Silea 32.875 e infine Arcade e Carbonera 13mila, in quest'ultima località con un ritocco per il nuovo anno calcolato in... 800 euro.

Suddividendo il totale degli incassi per numero di abitanti a Castello di Godego si arriva a 98,85 euro. A Treviso  83.36 euro a testa. Fra gli spauracchi spicca il rilevatore posizionato dalla scorsa estate in via Kennedy, tra Vallà di Riese e Altivole, una delle strade più pericolose della nostra provincia. Le circa 350 sanzioni comminate al giorno sono di certo servite a disincentivare chi corre, ma hanno evidentemente indispettito qualcuno, che si è vendicato con una sassaiola. Il fenomeno dei vandalismi è molto diffuso.

 

Ultimo aggiornamento: 8 Febbraio, 08:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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