«Non si possono screditare gli avversari con foto e nefandezze». A prendere posizione contro la direttiva impartita ai candidati alle Politiche dal responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle del Veneto, Ferdinando Garavello, di tirare «fuori il peggio» e segnalare «nefandezze» e «foto imbarazzanti» degli avversari, sono alcuni eletti pentastellati: la consigliera regionale Patrizia Bartelle e sedici consiglieri comunali di vari paesi. Ai 17 che in un documento diffuso ieri hanno detto no a calunnie e provocazioni evidentemente non sono bastate le spiegazioni che il Movimento ha dato in queste ore e soprattutto il fatto di non aver preso le distanze dalle istruzioni importanti diramate dal capo della comunicazione.
«Per noi - scrivono Bartelle & C. - non è possibile affrontare la campagna elettorale con infamia e meschinità; la nostra metodologia di comunicazione non può mirare a screditare l'avversario politico attraverso la caccia a foto compromettenti e nefandezze, non possiamo intenzionalmente cercare di spargere fango come la peggiore stampa scandalistica è solita fare al servizio di editori prezzolati o del peggiore offerente. Siamo convinti che ci sia stato un grave fraintendimento ed è necessario fornire complete spiegazioni. Se qualcuno che opera in nome e per conto del MoVimento avesse commesso intenzionalmente o meno un atto così deprecabile crediamo che debba rassegnare le dimissioni senza indugio»...
Hai scelto di non accettare i cookie
La pubblicità personalizzata è un modo per supportare il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirti ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, ci aiuterai a fornire una informazione aggiornata ed autorevole.
In ogni momento puoi modificare le tue scelte tramite il link "preferenze cookie".