PADOVA - «La prima cosa da chiarire è che l'incontro con questa donna è avvenuto in una clinica privata, la Cittàgiardino di Padova, e non in quella pubblica. Io e la paziente eravamo sulle scale e stavamo parlando con tono informale, non dentro il mio ambulatorio».
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Il professor Pietro Litta, 65 anni, ieri è stato tempestato di telefonate per tutto il giorno. Appena si è saputo che era lui il medico che, come denunciato ieri sera dalla trasmissione Petrolio, aveva chiesto duemila euro a una paziente per ridurre i tempi di attesa di un intervento di chiusure delle tube, il suo telefono ha iniziato a trillare continuamente. Litta, di origine pugliese, diventato negli anni un punto di riferimento a Padova, lavora alla Clinica Ginecologica e Ostetrica dell'azienda ospedaliera universitaria e alla clinica privata Cittàgiardino, che offre servizi specialistici in diversi ambiti medici.
«Per quel tipo di intervento non è nemmeno necessaria la lista d'attesa. Non è qualcosa di complesso e quindi la lista d'attesa non esiste. La cifra che le ho detto in ogni caso era consona, perché è quella che chiedo per una prestazione del genere privatamente. Quella cifra ci stava, quindi. Pubblicamente, invece, alla paziente la prestazione costa zero. E i tempi non sono lunghi nemmeno in ospedale»...