L'attore Johnathon Schaech accusa Zeffirelli: «Molestie sul set del film»

Giovedì 11 Gennaio 2018
Franco Zeffirelli
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L’attore statunitense Johnathon Schaech (classe 1969) recentemente visto nelle serie tv ““Quantico” e in “Legends of Tomorrow”, ha accusato il regista Franco Zeffirelli (classe 1923) di averlo molestato durante le riprese del film “Storia di una capinera” (1994). All’epoca l’attore aveva 23 anni e quello fu il suo film d’esordio. Il figlio adottivo del regista italiano Pippo Corsi Zeffirelli, respinge le accuse e afferma che si tratta di una vendetta dell’attore. Schaech, sulla rivista “People”, descrive fra l’altro come «una notte» in «un hotel in Sicilia» Zeffirelli, che «era riuscito a ottenere una chiave», entrato nella sua camera «ha messo le sue mani in posti che non avrei potuto nemmeno immaginare e ha fatto cose di cui non sono fiero». 


«Ero vulnerabile. Non ho urlato e gridato. Non l’ho fermato fisicamente e mi ci sono voluti 25 anni per capire il perché», afferma ancora l’attore. «Il sig. Schaech, che all’epoca aveva 23 anni, era stato scelto fra tanti candidati per il ruolo di Nino, nel film “Storia di una Capinera”. Le asserzioni sugli abusi non sono vere - scrive Pippo Corsi Zeffirelli - Registi hanno stili diversi e quando hanno a che fare con attori senza esperienze, a volte, sono più esigenti e più pressanti. Zeffirelli -prosegue il figlio adottivo del regista- diede al signor Schaech la sua prima chance nonostante Johnathon all’epoca soffrisse di una ostruzione alla gola che rendeva il suo parlare difficile. Per questa ragione, alla fine delle riprese, Zeffirelli decise di far doppiare il personaggio interpretato da Schaech da un attore inglese e la cosa lo mandò su tutte le furie. Quindi le accuse che oggi avanza il signor Johnathon Schaech hanno il sapore di un fumus persecutionis, ma anche di una vera e propria vendetta». «Negli ultimi anni sono stato occasionalmente a contatto con il signor Schaech via Whatsapp -prosegue Pippo Corsi Zeffirelli- lui mi metteva al corrente dei cambiamenti della sua vita e talvolta io mi complimentavo per l’evoluzione della sua carriera. Il tutto sempre con grande cordialità e senza che trapelasse mai traccia del disagio psicologico che il signor Schaech oggi afferma di aver vissuto. Poi all’inizio di dicembre scorso ho ricevuto una sua telefonata -racconta ancora Pippo Corsi Zeffirelli, sempre riferendosi a Schaech- nella quale mi chiedeva notizie sulla salute del Maestro; dopo averlo ragguagliato in merito, chiuse la telefonata raccomandandomi porgergli i suoi saluti. Circa una settimana dopo questa telefonata ho ricevuto un’email da parte della testata americana “People Magazine” con la quale mi venivano anticipate le accuse di Johnathon».


«Oggi, leggendo l’articolo pubblicato, mi sembra che addirittura abbia voluto scrivere un romanzo.

Sono stupito che il signor Schaech abbia atteso così tanto tempo e scelto proprio questo momento per muovere le sue accuse, ora che il Maestro, a causa delle sue condizioni di salute, non può più difendersi. A parer mio, quindi, si tratta di una chiara vendetta nei confronti di Franco Zeffirelli, con la speranza di ottenere quella notorietà che all’inizio il signor Schaech pensava di ottenere, ma che la sua carriera di attore non gli ha mai procurato», conclude il figlio adottivo del regista. 

Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 21:28 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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